KLAATSCH, Hermann
Antropologo e anatomico, nato a Berlino il 10 marzo 1863, morto a Eisenach il 5 gennaio 1916. Dal 1885 al 1888 fu assistente alla cattedra di anatomia umana di Berlino, quindi a Heidelberg, dove ottenne la docenza nel 1890; fu nominato professore straordinario di anatomia umana nel 1895. Dal 1904 al 1907 compì un lungo viaggio in Australia, allo scopo di raccogliere materiale antropologico ed etnografico relativo agl'indigeni australiani. Durante questo periodo egli si recò anche a Giava, per studî e raccolte sui luoghi della scoperta del pitecantropo. Al ritorno in patria fu nominato professore di anatomia, antropologia ed etnografia nell'università di Breslavia, ove nel 1914 inaugurava il Museo antropologico-etnografico.
La produzione scientifica del K. fu, in un primo periodo che va sino al 1900 circa, anatomo-comparativa e filogenetica. Importanti sono le sue ricerche sulla natura e morfologia dello scheletro cutaneo e sulla colonna vertebrale dei vertebrati inferiori e sulla corda dorsale dell'anfiosso. Per questi ultimi studî egli soggiornò nel 1894 a Napoli e Messina. Vanno ricordati ancora gli studî sulle formazioni mesenteriali dei vertebrati terrestri e sulla pinna pettorale dei Crossopterigii. Al secondo periodo appartengono le ricerche sul capo breve del bicipite femorale nei Primati, gli studî successivi sui resti dell'uomo fossile di Neanderthal, di Krapina, di Spy, di Le Moustier, di Aurignac, di Hohler Fels, sulle variazioní scheletriche delle razze umane attuali, sulle selci terziarie del Cantal, sul cranio degli Australiani. Notevole fu pure l'attività del K. come divulgatore e conferenziere, essendo dotato di grande vivacità ed effiicacia oratoria. Intorno al 1910 perveniva a idee polifiletiche, che però non sviluppò mai in un sistema organico e che non trovarono consenso. Il suo merito principale rimane quello di avere richiamato l'antropologia a un metodo e contenuto morfologico, combattendo l'indirizzo esclusivamente metrico. In uno dei suoi ultimi lavori, quello sui cranî del Turfan, pone in grande rilievo l'importanza dei caratteri della faccia allo scopo di stabilire i tipi raziali.
Bibl.: R. Wegner, H. K., in Anatomischer Anzeiger, XLVIII (1916).