Matematico e filologo (Stettino 1809 - ivi 1877). Insegnò per un biennio alla Gewerbeschule di Berlino, e dal 1836 nelle scuole medie di Stettino. Il suo nome è legato particolarmente agli studî matematici. Si occupò di fisica teorica e sperimentale (elettrodinamica, cromatica, acustica), ma soprattutto di geometria; è famosa la sua Ausdehnungslehre (2a ed. 1862), ove impostò per primo la geometria iperspaziale come sistema ipotetico-deduttivo e dette inizio alla teoria delle algebre e al calcolo vettoriale e tensoriale. In particolare si devono a lui le coordinate che portano il suo nome e lo studio di alcune proprietà delle equazioni pfaffiane. Nel campo dell'indologia il G. è noto per la sua versione completa del Rig-veda (1876-77) e per il Wörterbuch zum Rig-veda (1873-75). Porta il suo nome la legge secondo la quale in greco se due fonemi aspirati si trovano all'inizio di due sillabe consecutive il primo perde l'aspirazione (o, se il primo è una fricativa laringale, cioè il cosiddetto spirito aspro, scompare).