DIELS, Hermann
Filologo classico, nato a Biebrich sul Reno il 18 maggio 1848, morto a Berlino il 4 giugno 1922. Dal 1882 alla morte professò filologia classica all'università di Berlino. Scolaro dell'Usener, da lui apprese il rigore del metodo critico e soprattutto la passione per gli studî filosofici, a cui rimase fedele per tutta la vita. Nella scuola di Usener nacque quella che va considerata l'opera capitale di D., i Doxographi Graeci (Berlino 1878), che oltre a fissare in modo pressoché definitivo la tradizione delle dottrine dei presocratici, dal fonte unico Teofrasto fino alla tarda doxografia dei padri della Chiesa, hanno avuto anche sviluppi impensati. L'opera più nota del D., i Vorsokratiker (4 ed., Berlino 1922), acquista soprattutto valore per i risultati raggiunti dai Doxografi. Fu ventura che E. Zeller fermasse gli occhi sul giovanissimo D. per la pubblicazione dei Commentatori greci di Aristotele, iniziata dall'Accademia prussiana. Il D. fu non soltanto editore egli stesso (Simplicio, Commentarî alla Fisica), ma partecipò a tutti i testi preparati dagli altri (50 volumi). E qui altro merito del D. è di aver saputo guardare oltre i limiti della patria, chiamando a collaborare i migliori dell'estero (Bywater, Heiberg, Lambros, Vitelli). Il D. fu tenacissimo assertore della collaborazione scientifica internazionale, ed ebbe una parte precipua nella creazione dell'Association Internationale des Académies spezzata dalla guerra mondiale, ma risorta dopo con programma analogo. Dopo la serie dei commentarî ad Aristotele, il D. sostenne la necessità della pubblicazione dei medici greci e organizzò tutto il lavoro preliminare. Caldeggiò l'impresa del Thesaurus linguae latinae. Ebbe interessi vastissimi: fu studioso di mitologia, di problemi religiosi e di cose tecniche. Con fervore giovanile accolse le nuove scoperte e fu acutissimo editore di nuovi testi da papiri (p. es. dell'Anonymus Londinensis).
Bibl.: U. v. Wilamowitz, in Sitzgsb. d. Preuss. Akad. d. Wiss., CIV (1922); O. Kern, in Bursian's Jahresb., supplem. 215, 1927. (Un'autobiografia del D., utilizzata dal Kern, è ancora inedita).