CONRADI, Hermann
Scrittore tedesco, nato a Jessnitz il 12 luglio 1862, morto a Würzburg l'8 marzo 1890. Fu tra i più geniali del gruppo berlinese dei veristi. Gli amici lo esaltarono "paladino della verità" e "campione dell'umanità futura". Fu spirito inquieto e insaziabile, smanioso di tutte le esperienze di vita e di pensiero, banditore del nuovo verbo di Nietzsche non sempre a fondo compreso, seguace del verismo francese. È uno dei più caratteristici esempî tedeschi del poeta decadente e rivoluzionario. Ma tutta l'opera sua è oggi già dimenticata. Così le sue novelle Brutalitäten (1886), i romanzi Phrasen e Adam Mensch (1889); quest'ultimo, documento caratteristico della generazione, fu processato (come altri scritti del naturalismo) per immoralità, e anche le liriche, Lieder eines Sünders (1887), che pure sono in parte, nel loro stanco pessimismo come nella loro tormentosità appassionata, vera poesia. La pubblicazione delle Gesammelte Schriften s'interruppe dopo i primi tre volumi (Monaco 1911).
Bibl.: v. la biografia premessa da G. W. Peters alle Gesammelte Schriften cit.; E. Steiger, H. C., in Das literarische Echo, XVII (1915); C. Apfel, H. C., Monaco 1922; O. Hachtmann, H. C., Lipsia 1926.