ALLMERS, Hermann
Scrittore tedesco, nato a Rechtenfleth presso Brema l'11 febbraio 1821, morto il 9 marzo 1902. Proprietario di ampie tenute, di cui curava direttamente la coltivazione, unì alla passione per la terra e per la vita dei campi il culto delle lettere e della poesia. E frutto dell'uno e dell'altro amore fu il Marschenbuch (1858, 6ª ed. 1917), raccolta di ballate e descrizioni di paesaggio e scene di vita paesana, pregevole per l'agreste sapore e per l'immediatezza della vena. L'opera sua più popolare gli fu tuttavia ispirata da Roma, dove soggiornò a lungo fra il 1858 e il 1859: dalle impressioni che ne ebbe trasse un libro di causeries piacevoli e vagabonde (Römische Schlendertage, 1869, 11ª ed. 1904) che non è privo di convenzionalità, ma ha anche notazioni fresche e schiette, e fu per molto tempo caro ai Tedeschi peregrinanti per le vie dell'Urbe. Meno interessanti sono invece le Dichtungen (1860) documento, più che altro, di un gusto corretto, educato sui classici. Uscì anche una raccolta delle sue opere complete: Sämtliche Werke (voll. 6, Brema 1891-95).
Bibl.: Th. Siebs, H. Allmers, Brema 1915; R. Beckhugen, Festschrift zur 1oo. Wiederkehr des Geburtstags des Dichters H. A., Brema 1921.