heritage
<hèritiǧ> s. ingl., usato in it. al masch. – Il patrimonio ereditato dal passato negli ambiti più diversi: sia naturale (in termini di flora, fauna, paesaggio e risorse naturali cui venga riconosciuto un elevato valore scientifico in termini di caratteristiche fisiche, biologiche o geologiche, o di rischio di estinzione, ecc.), sia culturale (in termini di artefatti tangibili e intangibili, dal cibo alle tradizioni, dall’artigianato alle arti, cui venga riconosciuto un elevato valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico). In architettura e urbanistica, h. designa il patrimonio storico costruito (Built h.), sia alla scala del singolo edificio sia alla scala urbana. Dal punto di vista storico, si tratta di una concezione relativamente recente, diffusasi in seguito ai rapidi cambiamenti provocati dalla rivoluzione industriale, dalla fine del Settecento in poi, e sviluppatasi fortemente a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale in seguito alle distruzioni architettoniche e urbane da essa provocate. Ancor più recente è poi l’idea che il valore non sia attribuibile soltanto al singolo edificio ma, per lo più, al contesto edificato nel suo insieme. La presenza di connotazioni di carattere specificamente economico nel termine italiano 'patrimonio', a giudizio di molti, rende preferibile il termine h., soprattutto quando esso venga applicato al patrimonio culturale. Va ancora ricordato che, come avviene per tutta la fenomenologia della storia dell’arte, ma a differenza della storia degli eventi, l’h., a eccezione di quello immateriale, è qualcosa di fisicamente presente, rappresenta l’eredità della storia ma è al tempo stesso, innegabilmente, parte del nostro presente. Al suo interno è peraltro distinguibile una realtà materiale (paesaggi, città, edifici, monumenti, opere d’arte, libri, ecc., nella loro fisicità) e una dimensione immateriale (il valore storico, artistico, culturale che tali entità materiali esprimono e rappresentano). L’UNESCO classifica come World heritage sites luoghi (quali, per es. foreste, montagne, deserti, ecc.) o complessi realizzati dall’uomo (quali, per es., edifici o insiemi urbani) di significato naturale o culturale tale da renderli parte integrante del comune patrimonio dell’intera umanità. Al 2012, sono stati inclusi nella World heritage list 962 siti in 157 dei 189 stati che hanno finora aderito alla Convention concerning the protection of world cultural and natural heritage, adottata dall’assemblea generale dell’UNESCO nel 1972. L’Italia, con i suoi 47 siti, è il Paese che ne conta il maggior numero, seguita dalla Spagna (43) e dalla Cina (41). Sottorappresentati sono continenti quali l’Africa, l’America meridionale e l’Oceania, anche se l’interesse per tale ambito appare significativamente in crescita proprio in tali aree. Il patrimonio naturale e culturale ereditato dal passato va considerato insostituibile e, in quanto tale, di valore inestimabile; ma va anche considerato di valore universale, importantissimo cioè non solo per il Paese che ne detiene la proprietà (e che si trova a poter sfruttare tale valore dal punto di vista economico con il turismo), ma per l’intera umanità. La perdita, dovuta al progressivo deterioramento o alla scomparsa, di parti di tale patrimonio, costituisce simmetricamente un impoverimento per tutti: da tale convinzione nasce una crescente e sempre più ampiamente condivisa consapevolezza sul tema dell’h., da cui derivano tutti gli sforzi congiunti, sia intellettuali sia finanziari, per identificare, proteggere, conservare, divulgare e garantire la trasmissione di tale patrimonio alle future generazioni.