Marshall, Herbert
Nome d'arte di Herbert Brough Falcon, attore cinematografico inglese, nato a Londra il 23 maggio 1890 e morto a Los Angeles il 22 gennaio 1966. Seppe trasmettere l'eleganza propria del suo stile recitativo a tutti i personaggi interpretati, sia al cinema sia in teatro. Si distinse, infatti, per la sua grande presenza scenica, conquistata grazie al portamento raffinato, che riuscì a mantenere anche dopo l'incidente che lo aveva reso claudicante.
Dopo aver studiato al St. Mary's College nell'Essex, nel 1911 debuttò sui palcoscenici di Buxton, per poi recitare, due anni dopo, nei teatri di Londra. Allo scoppio della Prima guerra mondiale venne arruolato nell'esercito inglese e durante il conflitto perse una gamba. Malgrado l'incidente, l'attore volle riprendere l'attività teatrale appena terminata la degenza negli ospedali militari e dopo un'assenza durata sette anni. Grazie alla notevole padronanza scenica, M. ottenne buoni e immediati riscontri di pubblico, che lo incoraggiarono, nei primi anni Venti, a recarsi negli Stati Uniti, dove continuò ad avere successo con le interpretazioni.
Esordì nel cinema nel 1927 con il film Mumsie di Herbert Wilcox, ma fu il cinema sonoro a imporre M. sul grande schermo. Dopo aver interpretato il ruolo di Sir John Menier in Murder! (1930; Omicidio) di Alfred Hitchcock ‒ regista con il quale avrebbe lavorato anche dieci anni più tardi in Foreign correspondent (Il prigioniero di Amsterdam) ‒ si trasferì definitivamente negli Stati Uniti dove la sua immagine da 'gentiluomo' fu sfrutta-ta ampiamente nei numerosi film da lui interpretati. Dalle commedie sofisticate ai melodrammi, dai film in costume a quelli di spionaggio, M. riuscì, infatti, a modellare i ruoli affrontati offrendo sempre interpretazioni ricche di stile. Tra gli anni Trenta e i primi anni Quaranta M. lavorò con i più grandi registi e le più note attrici dell'epoca: in particolare Josef von Sternberg lo diresse in Blonde Venus (1932; Venere bionda) nella parte del marito della protagonista (Marlene Dietrich), ruolo che avrebbe ricoperto di nuovo accanto alla Dietrich, cinque anni dopo, in Angel (Angelo) di Ernst Lubitsch. Per quest'ultimo fu il protagonista di Trouble in Paradise (1932; Mancia competente) disegnando l'abile ed elegante ladro che, insieme alla sua socia Lily, riesce a farsi assumere da una ricca e affascinante donna parigina. Recitò inoltre con Claudette Colbert in Secrets of a secretary (1931) di George Abbott e in Four frightened people (1934; Quattro persone spaventate) di Cecil B. DeMille; con Greta Garbo in The painted veil (1934; Il velo dipinto) di Richard Boleslawski; con Katharine Hepburn in A woman rebels (1936; Una donna si ribella) di Mark Sandrich; con Barbara Stanwyck in Breakfast for two (1937; Pronto per due) di Alfred Santell e in Always goodbye (1938; Amore senza domani) di Sidney Lanfield. Diretto da William Wyler M. fu al fianco di Bette Davis in The good fairy (1935; Le vie della fortuna), in The letter (1940; Ombre malesi) ‒ rifacimento dell'omonimo film del 1929, diretto da Jean de Limur e interpretato dallo stesso M. ‒ e in The little foxes (1941; Le piccole volpi).Dalla metà degli anni Quaranta, pur continuando a lavorare intensamente nel cinema, M. ricoprì per lo più parti secondarie. In due film ispirati entrambi a romanzi di W.S. Maugham, The Moon and sixpence (1942; La Luna e sei soldi) di Albert Lewin, e The razor's edge (1946; Il filo del rasoio) di Edmund Goulding, interpretò il personaggio dello scrittore la cui voce commenta fuori campo lo svolgersi della storia. Dopo aver tratteggiato il ruolo del pianista cieco in The enchanted cottage (1945; Il villino incantato) di John Cromwell e quello del padre della giovane Pearl Chavez (Jennifer Jones) nel melodramma Duel in the Sun (1946; Duello al sole) di King Vidor, tornò a essere protagonista in The secret garden (1949; Il giardino segreto) di Fred M. Wilcox, ma per lo più si ripropose con parti secondarie tratteggiate con notevole finezza in Anne of the Indies (1951; La regina dei pirati) di Jacques Tourner, nel noir Angel face (1953; Seduzione mortale) di Otto Preminger, nel drammatico Stage struck (1958; Fascino del palcoscenico) di Sidney Lumet e nell'horror The fly (1958; L'esperimento del dottor K.) di Kurt Neumann. Tornò poi alle atmosfere hitchcockiane nel film di David Miller Midnight lace (1960; Merletto di mezzanotte), per poi recitare in The list of Adrian Messenger (1963; I cinque volti dell'assassino) di John Huston e The third day (1965; Il terzo giorno) di Jack Smight.