WELLS, Herbert George
Scrittore inglese, vivente, nato a Bromley (Kent) il 21 settembre 1866. Uscito da famiglia di modeste condizioni (il padre aveva un piccolo commercio e la madre era governante in un castello di campagna), si educò da sé. Dapprima commesso in negozî di stoffe, divenne a 16 anni assistente alla Midhurst Grammar School; in seguito poté entrare al Royal College of Sciences a South Kensington. Nel 1888 si laureò in scienze nell'università di Londra e insegnò per alcuni anni, ma nel 1893 si volse al giornalismo e nel 1895 pubblicò il primo libro: Select conversations with an uncle. L'origine popolare e i rapidi successi di scrittore gli hanno permesso di conoscere bene quasi tutti gli strati della società e verso le questioni sociali il suo interesse non tardò a orientarsi. I difetti del meccanismo della società gli apparvero presto, ma il senso del comico ha salvato il W. dall'odio e dal desiderio di distruggere, e le classi dirigenti più che odiose gli sono parse ridicole.
Nella sua opera copiosissima, W. ha esordito con narrazioni a base scientifica, in cui è espressa l'illimitata fiducia del giovane professore per la scienza. In The Time Machine (1895) e in The Island of Doctor Moreau (1896) la trovata scientifica è presentata con particolari inverosimili; ma col progresso tecnico dello scrittore, i particolari tendono a mantenersi nei limiti d'una possibilità, almeno teorica, come in The Invisible Man (1897). L'elemento meraviglioso è utopistico o satirico, ma l'intenzione sempre morale. Questi libri, che seguono, molto da lontano, Swift, nacquero ed ebbero larga accoglienza per lo spirito dell'epoca, il quale credeva la scienza capace di salvare l'umanità dalle sue piaghe sociali: ma la sincerità dell'interesse scientifico e la schietta ingenuità con cui il fatto sociale è sentito, restano i soli elementi che rialzino il tono di questi racconti. Ad essi s'intreccia e segue un gruppo di romanzi umoristici a sfondo autobiografico e a carattere realistico (The Wheels of Chance, 1896, che ritrae le aspirazioni romantiche degli esseri goffi e timidi; Love and Mr Lewisham, 1900; Kipps, 1905; The History of Mr Polly, 1910, ecc.). Ma i problemi sociologici e politici attrassero sempre più il W. che nel 1903 entrò nella Fabian Society, dalla quale tuttavia si separò nel 1906 per divergenze di metodi. A questa fase appartengono romanzi d'idee, in cui le aspirazioni verso una riforma sociale si uniscono all'utopia sessuale. Il W. sogna un consorzio umano retto, a base socialistica, da pochi uomini, aristocratici dello spirito e dell'intelletto, i cosiddetti "samurai" (A Modern Utopia, 1905); un mondo nel quale sia possibile trovare la donna che sappia essere a un tempo donna e compagna. The Open Conspiracy (1928) è, secondo lo stesso W., il libro in cui sono riunite le sue idee essenziali e la prospettiva del suo mondo. Ma in sostanza lo stato mondiale da lui vagheggiato è piuttosto una speranza che un'idea chiara; speranza che si colora di misticismo. Il W. si rivela molto miglior critico che costruttore: la sua critica è basata sull'esperienza reale della vita, ma appena vuol costruire dà subito nell'indeterminato. Accettò dapprima la guerra mondiale come l'ultima guerra (The War that will end War, 1914; The Peace of the World, 1915), ma presto si deluse. Tra le opere di questo periodo ricorderemo ancora: Anticipations (1901), Mankind in the Making (1903), volumi di saggi; The New Machiavelli (1911); The Wife of Sir Isaac Harman (1914); The Research Magnificent (1915); Mr Britling sees it through (1916), ecc. In tutti questi romanzi a tesi i personaggi sono appena disegnati e servono solo di pretesto a lunghi monologhi in cui il W. espone le proprie idee. Tra le rare eccezioni è da ricordare Tono Bungay (1909), in cui l'elemento ideologico e quello narrativo sono più vicini a un reciproco equilibrio e che nella prima parte contiene un quadro molto interessante della società inglese contemporanea.
Il W. ha tentato inoltre di costruire una visione sintetica della storia dal suo angolo visuale: il tentativo ha dato origine, tra altri scritti minori, a The Outline of History (1920).
Come narratore, il W. è superato da molti e uguagliato da moltissimi nell'Inghilterra contemporanea. I suoi personaggi sono quasi sempre manichini e portavoce. Talvolta egli giunge a far vivere esseri umani, ma non mai a creare caratteri. Il suo interesse converge su idee più o meno chiare, non su immagini e sentimenti, sicché molto raramente ha qualcosa da vedere con l'arte. Nonostante questo e sebbene, specie negli ultimi anni, non abbia fatto che insistere su posizioni intellettuali statiche, la sua risonanza è stata larghissima e notevole il suo influsso sulla letteratura inglese.
Opere principali oltre alle citate: When the Sleeper Wakes (1899; ediz. riveduta col titolo The Sleeper Awakes, 1911); First and Last Things (1908; ristampa riveduta, 1917); Marriage (1912); The Passionate Friends (1913); God, the Invisible King (1917); The World of William Clissold (1926); Experiment in Autobiography (1934), ecc. Collected Works (Atlantic Edition, Londra 1924 segg.).
Bibl.: J. D. Beresford, H. G. W., Londra 1915; Van Wyck Brooks, The World of H. G. W., ivi 1915; É. Guyot, H. G. W., Parigi 1920; H. A. Jones, My Dear W., Londra 1921; A. W. Gomme, Mr W. as Historian, Glasgow 1921; S. Dark, The Outline of H. G. W., Londra 1922; R. T. Hopkins, H. G. W.: Personality, Character, Topography, ivi 1922; I. J. C. Brown, H. G. W., New York 1924; G. Connes, Étude sur la pensée de W., Parigi 1926; G. West, H. G. W., Londra 1930; E. Cecchi, Scrittori inglesi e americani, Lanciano 1935, pp. 192-203; A. Maurois, Magiciens et logiciens, Parigi 1935, pp. 63-98.