HERAKLEIDAS ([῾ΗΡ]ακλείδας)
3°. - Incisore di un anello d'oro, trovato a Capua e conservato nel Museo Naz. di Napoli (Inv. 25085) su cui è rappresentata una testa-ritratto virile, dai lunghi e lisci capelli e dallo sguardo deciso nel volto scarno e affilato. Sebbene il personaggio sembri un romano di età repubblicana, lo stile del lavoro è caratteristicamente greco-ellenistico: i delicati trapassi di piani e la fluidità pittorica del modellato concorrono, con i tratti epigrafici dell'iscrizione, a datare l'anello al III-II sec. a. C. Tale datazione, proposta dal Furtwängler e generalmente accettata, è adesso spostata al I sec. a. C. dal Becatti, il quale suppone origine siceliota dell'artista a causa della forma dorica del nome. Una falsa lettura del nome, frammentario (... ΑΚΛΕΙΔΑC ΕΠΟΕΙ) ha portato alcuni ad identificare H. con l'altro incisore Anaxiles (v.).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 504 s.; A. Furtwängler, in Arch. Jahrb., III, 1888, p. 207 ss., tav. VIII, 12, (= Kl. Schr., II, 1913, p. 199 ss., tav. XXVI, 12); id., Gemmen, 1900, I, tav. XXXIII, 15; II, p. 162, 15; III, p. 163; J. A. R. Munro, in Journ. Hell. St., XII, 1892, p. 322 s.; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, VIII, I, 1912, c. 457, s. v.; E. Pernice, in Thieme-Becker, XVI, 1923, p. 441; L. Breglia, Catalogo Oreficerie, 1941, p. 48, n. 152, tav. XVIII, 8; R. Siviero, Gli ori e le ambre d. Museo Naz. di Napoli, Firenze 1954; G. Becatti, Oreficerie antiche, Roma 1955, p. 116, n. 508; G. M. A. Richter, The Origin of Verism in Roman Portraits, in Journ. Rom. Stud., XLV, 1955, p. 44.