HERAKLEIDAS (῾Ηρακλείδας)
1°. - Incisore monetale di Katane (Catania), l'unico, insieme a Choirion (v.), che abbia lavorato soltanto per questa città. L'epoca e la durata della sua attività non sono determinabili con precisione, data l'ancora incerta cronologia delle emissioni di Katane; tuttavia le monete da lui firmate sogliono essere datate nel decennio che va dalla disfatta degli Ateniesi, cui i Catanesi erano alleati, presso l'Assinaros (413 a. C.), alla conquista della città da parte di Dionisio il Vecchio (403 a. C.).
Fra i varî conî attribuiti ad H. sono certamente opera sua quelli del dritto di due tetradracmi, noti ciascuno in pochi esemplari, su cui la firma si legge, per intero e in nomìnativo, accanto ad una testa di Apollo ritratta quasi di pieno prospetto e incorniciata da una gran massa di capelli cinti dalla corona di alloro. Prescindendo dalla pretesa dipendenza dall'Arethoùsa di Kimon (v.) questione complicata dalla ancor vaga determinazione cronologica delle serie, i due tetradracmi in esame, nonostante l'identità di tipo e di atteggiamento, rivelano una chiara evoluzione stilistica.
Nel conio A la testa di Apollo, ritratta piuttosto di tre quarti in un'imitazione, sia pur lontana, dallo schema della testa di Atena che Eukleidas (v.) aveva incisa sulle monete di Siracusa, ripete, di quest'ultima, l'ovale morbido del volto, le labbra appena dischiuse, l'atteggiamento classicamente composto e sereno, anche se le chiome accuratamente rese nei singoli boccoli e diffuse a incorniciare il volto conferiscono già all'insieme una maggiore e più libera vivacità. Più sciolto da ogni imitazione è invece l'altro conio, in cui la folta capigliatura dell'Apollo è resa con minor precisione di dettagli, in una gran massa morbida e sfumata intorno al volto che, una più rigida frontalità, la linea di contorno leggermente più angolosa, la profonda fissità degli occhi affondati nelle orbite e la linea delle labbra diritte e turgide, contribuiscono a rendere particolarmente severo e suggestivo.
Dei tre conî di retro che in varia successione si accoppiano con i dritti ora esaminati, sebbene nessuno di essi risulti mai firmato, una certa analogia di trattamento e di stile ha fatto attribuire ad H. almeno i due in cui la quadriga sorvolata dalla Nike è volta a sinistra.
Le altre attribuzioni avanzate sulla base di ulteriori accostamenti stilistici sono tutte più o meno ipotetiche.
Bibl.: R. Well, Die Künstlerinschriften der sicilischen Münzen, XLIV Programm zum Winckelmannfeste, Berlino 1884, p. 16; A. Evans, in Num. Chron., 1896, p. 134; G. F. Hill, Coins of Ancient Sicily, Westminster 1903, p. 132; S. Mirone, in Rivista Italiana Numismatica, 1917, p. 224 ss.; K. Regling, in Zeitschrift für Numismatik, 1923, p. 349 ss.; id., in Thieme-Becker, XVI, 1923, p. 440 s.; G. E. Rizzo, Monete greche della Sicilia, Roma 1946, p. 110 ss., tav. XIV, XVI.