Narratore polacco (Wola Okrzejska, Masovia, 1846 - Vevey 1916), studiò (1866-70) a Varsavia; poi (1876-78) in California, continuò la sua attività di giornalista e letterato (Listy z podróży do Ameryki "Lettere dal viaggio in America", 1878; Szkice węglem "Schizzi a carbone", 1880). Viaggiatore appassionato, visitò ripetutamente anche l'Italia. Trascorse gli ultimi due anni in Svizzera, dove organizzò, con I. J. Paderewski, il comitato di soccorso per i combattenti polacchi. Premio Nobel per la letteratura (1905). Incerto in un primo momento tra l'interesse per i problemi sociali (Humoreski z teki Worszyłły "Umoresche dalla cartella di Worszyłła", 1872) e la rievocazione sentimentale della vita della nobiltà rurale, cui egli stesso apparteneva (Stary sługa "Il vecchio servitore", 1875; Hania, 1876), S. si orientò sempre più verso temi in cui prevale il richiamo patriottico (Latarnik "Il guardiano del faro", 1880; Bartek zwycięzca "B. il vincitore", 1882). Il patriottismo è l'ideale principale che anima l'ampia trilogia storica formata da Ogniem i mieczem ("Col ferro e col fuoco", 1884), Potop ("Il diluvio", 1886) e Pan Wołodyjowski, ("Il signor W.", 1887-88), in cui il talento narrativo di S. raggiunge il più alto grado di maturità. Alla rievocazione del passato egli ritorna ancora, dopo una parentesi in cui affronta, con minore talento, argomenti psicologici (Bez dogmatu "Senza dogma", 1891) e sociali (Rodzina Połanieckich "La famiglia Połaniecki", 1895), coi romanzi Quo vadis? (1896), fortunatissimo in Italia, e Krzyżacy ("I cavalieri teutonici", 1900). L'ultima sua opera è il delizioso racconto per ragazzi W pustyni i w puszczy ("Per deserti e per foreste", 1911).