HUDSON, Henry
Navigatore inglese. Nulla sappiamo della sua nascita né della vita fino al 1607, nel quale anno lo vediamo posto dalla inglese Compagnia di Moscovia alla testa d'una spedizione per la ricerca d'un passaggio all'Asia attraverso l'Oceano settentrionale. Partito dal Tamigi il 1° maggio con una navicella, la Hopewell, di 80 tonn. e 11 uomini di equipaggio, egli incontrò il 13 giugno la costa orientale della Groenlandia a circa 69°30′ N. e la seguì fino a 73°30′, impedito sempre di approdare a causa dei ghiacci; abbandonò qui al Capo Hold-with-hope la costa volta sempre a N., e raggiunse il 27 giugno a 78° la costa occidentale dello Swalbard (Spitzberg) ch'egli esplorò verso N. continuando la scoperta del Barents; chiuso dal ghiaccio ogni passaggio oltre 80°23′, concluse la breve ma fruttuosa campagna toccando forse nel ritorno l'isola Jan Mayen. Una seconda spedizione, meglio equipaggiata, gli fu affidata dalla stessa compagnia nel 1608: partito il 22 aprile, tentò il passaggio a E. del Mare di Barents, toccò la Novaja Zemlja il 26 giugno circa a 73°; ma trovò chiuso il Matočkin Šar e non trovò altra apertura nella costa più a N., così che la campagna, durata quattro mesi, fruttò soltanto nuove preziose conoscenze di quei mari, delle correnti, dei fenomeni magnetici, ecc.
Nel 1609 H. ripartì, ma questa volta per conto della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, che, chiamatolo ad Amsterdam, lo incaricò di tentare ancora una volta il passaggio all'Asia per il NE. Partito nell'aprile con la nave Halfmoon, raggiunse rapidamente la Novaja Zemlja, ma, trovato bloccato lo Stretto di Jugor, ritornò a ponente sperando meno difficile il passaggio per il NO., che taluno sosteneva doversi trovare sulle sponde americane a meno elevate latitudini. Questa credenza spiega la navigazione condotta dal H. più a S., la minuta ricerca ch'egli fece della costa dall'Acadia seguitando fino al Chesapeake, l'esplorazione delle due insenature ove sboccano il Delaware (ch'egli chiamò Fiume del Sud) e il Hudson (che chiamò Fiume del Nord o Maurizio, dal nome del principe di Nassau). Oggi il fiume, da lui risalito fin dove s'addentra la marea, porta non immeritamente il nome di questo suo esploratore primo (lo scopritore era stato ottant'anni innanzi Giovanni da Verrazzano), e l'Olanda ricorda che per opera di lui fu possesso olandese la terra dove oggi sorge New York. Da queste spiagge fu rapido il ritorno del H. in Europa, sollecitato anche dal mal animo dell'equipaggio; l'esploratore stesso fu dal governo inglese impedito di rientrare in Olanda.
La fama altissima acquistata gli valse tosto un altro comando affidatogli da una società di mercanti londinesi, pei quali egli salpò il 17 aprile 1610 in cerca del passaggio di NO. Dopo una sosta nell'Islanda, infiammata da un'eruzione del Hekla, e dopo un vano tentativo lungo la costa SO. della Groenlandia, egli traversò la costa del Labrador e, dopo averla brevemente risalita a N., si trovò il 24 giugno all'ingresso dell'ampio braccio di mare che, penetrato già (come pare) quasi un secolo innanzi da Sebastiano Caboto, attendeva ancora chi lo rivelasse per intero. Il H. vi si addentrò, esplorò la baia di Ungava e la seguente costa della Nuova Britannia (Labrador), raggiunse il 2 agosto l'Isola Salisbury, il 3 il Capo Wolstenholme (così denominati da lui). Di qui la costa volge a S. in un grandissimo spazio di mare, che forse tocca all'Asia, benché le isole a ponente dalla Mansel alle Belcher facciano credere a H. l'esistenza d'una costa occidentale che nasconde l'immensa estensione della Bay of God's great Mercies, oggi Baia di Hudson. Pel rimanente viaggio tace il diario del comandante; rimane soltanto quello del marinaio Abacuc Prickett, dal quale apprendiamo la fine. Il 29 settembre la nave, proseguita a S. fino alla Baia di San Michele (oggi James Bay), si trovò inopinatamente arrestata da questa insaccatura chiusa, in stagione troppo avanzata per il ritorno; lo sverno, iniziato il 10 ottobre, si compiè penoso pei ghiacci e per la scarsezza dei viveri procurati con la caccia e con la pesca. Ai primi di giugno la nave riprese la via del ritorno con scarsissime vettovaglie; la rivolta trattenuta fino allora scoppiò il 21 giugno e l'H. fu abbandonato a terra con nove compagni, poca farina, un fucile e un canotto. Più nulla si seppe di lui.