GREEN, Henry
Romanziere inglese, nato a Forthampton il 29 ottobre 1905. Studiò a Eton e divenne dirigente d'un importante complesso industriale. Esordì con il romanzo Blindness (1926) cui fece seguito Living (1929).
Nei suoi primi scritti il G. adottò i temi e i prohlemi della narrativa realistica e sociale esprimendoli con tecnica impressionistica, alternando in essi i toni crudi del reportage a quelli della prosa poetica caratterizzata dall'uso d'immagini e di simboli, da arbitrî sintattici e lessicali, che risalgono alla poesia inglese d'avanguardia dell'epoca, e da una ricerca di effetti e di evocazioni che può ricondursi al decadentismo. Party going (1939), segna il punto culminante della prima maniera del G; su una trama apparentemente futile si fonda una congerie di problemi, di elementi e di toni che dànno all'opera una complessità e un fascino singolarissimi.
Durante la seconda guerra mondiale il G. si arruolò nelle forze ausiliarie; le esperienze belliche e la crisi del dopoguerra si rispecchiano nella sua narrativa in una tematica più impegnativa e in una più profonda indagine psicologica. Pack my bag (1940) e Caught (1943) sono basati appunto sui problemi spirituali connessi con le vicende della guerra e, almeno in parte, debbono considerarsi autobiografici. Loving (1945), Concluding (1948) e Doting (1952) costituiscono il contributo più recente del G. alla narrativa d'oggi; in essi la dizione poetica e il tono astratto tendono gradualmente ad attenuarsi risolvendosi in un modo più realistico e convenzionale. Inoltre meritano menzione Back (1946); Nothing (1950). Tutte le sue opere sono edite a Londra.
Bibl.: P. Toynbee, The novels of H.G., in The Partisan Review, XVI, (1949); G. Melchiori, The abstract art of H.G., in The tightrope walkers, Londra 1955; W. Allen, The novel to-day, ivi 1955; E. Stokes, The novels of H. G., ivi 1959.