MANNING, Henry Edward
Cardinale arcivescovo di Westminster, nato a Londra il 15 luglio 1808, da uno dei più ricchi banchieri della città, morto ivi il 14 gennaio 1892. Accarezzò nella sua prima gioventù l'idea di dedicarsi alla carriera politica, ma in seguito a gravi disastri economici della sua famiglia, prese quella ecclesiastica, e compiuti gli studî teologici a Oxford, entrò negli ordini anglicani nel 1833. Venne subito destinato come coadiutore nella parrocchia di Lavington, dove era parroco John Sargent, del quale sposò la figlia terzogenita e fu dopo un anno successore. Rimasto vedovo e senza prole dopo quattro anni, si diede tutto allo studio e al ministero pastorale, e nel 1840 fu nominato arcidiacono di Chichester, nel 1842 predicatore dell'università di Oxford. Tra i molti suoi ammiratori ebbe anche lord Gladstone, che gli fu sempre amicissimo. Il movimento puseysta (v. pusey) suscitò anche in lui una vivissima crisi di coscienza, che terminò poi con la sua conversione al cattolicismo, avvenuta nel 1851. Ordinato sacerdote due mesi dopo, andò a Roma per un corso di tre anni di teologia. Nel 1857 divenne prevosto del capitolo di Westminster, e fondò la congregazione degli oblati di S. Carlo; nel 1865 successe al cardinale N. P. Wiseman quale arcivescovo di Westminster, e nel 1875 Pio IX gli conferiva la dignità cardinalizia. Durante il concilio Vaticano del 1870 ebbe celebrità grandissima. Tutti sapevano che egli e il vescovo di Ratisbona, Ignaz v. Senestrey, erano i due più validi difensori dell'infallibilità pontificia, e che fu specialmente opera loro se poté essere definita. Grandissimo l'amore che il M. ebbe per i poveri, e fruttuosissima la sua azione sociale. Egli solo poté riuscire, dopo che vi si erano provati invano i più eminenti personaggi della politica inglese, a far cessare nel 1889 lo sciopero generale dei lavoratori dei porti. Lasciò anche una notevole produzione letteraria, occupandosi specialmente di questioni storiche, apologetiche e ascetiche: più celebri sono Tle grounds of Faith (Londra 1852) e The eternal Priesthood (Londra 1883), editi e tradotti più volte.
Bibl.: E. Sh. Purcell, Life of Cardinal M., voll. 2, Londra 1895; H. Hemmer, Vie du Card. M., Parigi 1897; W.H. Kent, Life of Card. M., Londra 1910; L. d'Ayala Valva, Il Cardinal M. e la sua azione sociale, Napoli 1900; E. Campana, Il clima del Concilio Vaticano, Lugano 1926, p. 750 segg.