Erudito e teologo (Dublino 1641 - Shottesbrooke, Berkshire, 1711). Prof. di storia a Oxford, nonjuror (1691), fu dimesso dall'incarico, e si ritirò in una proprietà di campagna. Preparò diverse opere di cronologia classica e orientale (Discourse concerning Sanchoniathon's Phoenician history, 1681; Annales Velleiani, 1698; De veteribus Graecorum Romanorumque cyclis, 1701; Annales Thucydidei, 1702); ma i maggiori contributi del D. furono le ricerche sulla storia cristiana dei primi secoli (Dissertationes Cyprianicae, 1682; Dissertationes in Irenaeum, 1689). Grande scalpore suscitò il suo Epistolary discourse (1712; postumo), dove si sostiene l'immortalità condizionata dell'anima, concezione che appartiene al calvinismo mitigato. Il figlio Henry (Shottesbrooke 1703 circa - Oxford 1784) con l'opera Christianity not founded on argument (1742) partecipò alla polemica deista.