CHICHELEY (o Chichele), Henry
Arcivescovo di Canterbury, figlio d'un piccolo proprietario di Higham Ferrars, nato nella seconda metà del sec. XIV, morto il 12 aprile 1443. Baccelliere di diritto civile nel 1390, e nel 1396 dottore in legge e avvocato alla Corte d'appello ecclesiastica di Canterbury, fu ordinato sacerdote nel settembre del 1396. Ch. ebbe la prima missione diplomatica nel 1405, presso il papa Innocenzo VII, e, nello stesso anno, prese pure parte alle trattative di pace con la Francia. Durante una sua ambasciata presso Gregorio XII nel 1407, egli fu consacrato da questo papa vescovo di Saint-Davids. Una questione avuta col governo, riguardante la sua prebenda di Salisbury concessagli dal papa, lo costrinse a lasciare tutti i benefizî, eccettuato quello del suo vescovado, dopo averne nominati i successori. Nel 1411 egli entrò nell'esercizio della sua sede; nel marzo del 1414 diventb arcivescovo di Canterbury in successione ad Arundel. L'ideale a cui aspirava Ch. era quello d'una chiesa nazionale forte e una; il governo della sua sede era caratterizzato da una forte disciplina. Per sua iniziativa furono prese delle misure contro i libri inglesi sospetti; i processi dei Lollard erano presieduti da lui personalmente e molta energia ed attenzione egli rivolse ai particolari dell'amministrazione e della legislazione ecclesiastica. Nella speranza di rendere impopolare lo scisma, egli si mostrò favorevole alla politica di guerra di Enrico V, dando l'obolo di S. Pietro della sua diocesi alla Corona, prima che cominciasse la campagna di Azincourt. Perciò in Enrico V Shakespeare lo fa figurare fra i merceriarî che sostenevano la legge salica in favore di Enrico. Nel 1416 fu combinato un accordo a Canterbury fra Enrico e Sigismondo di Polonia riguardo alla politica da tenersi al prossimo concilio di Costanza. La morte di Enrico V nel 1422 diminuì molto l'autorità dell'arcivescovo. Molto forte era l'influenza di Enrico Beaufort, vescovo di Winchester, e, per quanto Ch. avesse cercato sulle prime di negoziare nel concilio fra lui e il duca di Gloucester, egli venne in discordia con Beaufort, quando nel 1426 questi fu fatto cardinale e legato. Ch. ebbe dei dissensi col papa Martino V in certe questioni riguardanti la sua diocesi, e anche in certe questioni politiche. Nel 1428 egli fece un atto di umiliazione, facendo intendere alla Camera dei comuni essere pericoloso di opporsi al papa; però non gli fu dato ascolto e furono revocati gli statuti dei Provveditori, come si voleva. Nel 1439 Ch. dovette vedersi precedere dall'arcivescovo di York nella nomina cardinalizia. Però tutto questo gli fece cambiare idee, ed escluso ormai in gran parte dall'influenza politica, egli passò i suoi ultimi anni nel completare la sua opera a benefizio di Higham Ferrars ed Oxford, dove nel 1438 fondò All Souls College (Collegio Ognissanti), a scopo di preghiera e di studio. Morì il 12 aprile 1443
Bibl.: Rymer's Foedera, VIII, IX e X (1709); Proceedings and Ordinances of the Privy Council, 1834-37; A. Duck, Life of H. Ch. (ed. lat. 1617, trad. ingl., 1699); O. L. Spencer, Life of H. Ch., 1783.