CALDERWOOD, Henry
Filosofo scozzese, nato a Peebles il 10 maggio 1830, morto il 19 novembre 1897. Ordinato pastore a Glasgow nel 1856, fu dal 1868 professore di filosofia morale a Edimburgo. Scolaro del Hamilton, ne combatté la dottrina dell'inconoscibilità dell'infinito, attribuendo un valore propriamente conoscitivo a quella fede che, sola per il Hamilton, poteva attingerlo. Egli pensava così di convalidare il concetto dell'attività religiosa dello spirito, che considerava come pura e originaria, di là da quella, meramente ricettiva, della percezione sensibile. Un'analoga intonazione religiosa è propria della sua concezione della morale, in cui perciò viene nuovamente difesa l'idea della necessaria sanzione divina. L'opera principale del B. è The philosophy of the Infinite, Londra-Cambridge 1854.
Bibl.: W. C. Calderwood e D. Woodside (in collaborazione con A. S. Pringle-Pattison, per la parte filosofica), Life of H. C., Londra 1900.