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GALEEN, Henrik

di Giovanni Spagnoletti - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Galeen, Henrik

Giovanni Spagnoletti

Attore, sceneggiatore e regista cinematografico tedesco, nato a Berlino il 7 gennaio 1881 e morto a Randolph, Orange County (Vermont) il 30 luglio 1949. La sua figura è senza alcun dubbio indissolubilmente legata al genere 'fantastico', di cui è stato uno dei massimi pionieri a partire da quel Der Golem (1915) interpretato da Paul Wegener, che ne segnò il debutto nel cinema, e che ha rappresentato in Germania uno dei primi esempi di film 'd'autore'.

Laureato in ingegneria, divenne assistente di Max Reinhardt dal 1906, attore teatrale e (dal 1911) regista, tra l'altro, alla Volksbühne di Berlino. Nel 1914 scrisse (insieme a Paul Wegener), diresse e interpretò (in una parte secondaria) la prima versione cinematografica della leggenda ebraica del Golem, un tema che lo avrebbe occupato a più riprese per tutta la vita (ancora nel 1943, in esilio, iniziò insieme a Paul Falkenberg una rielaborazione mai portata a termine del soggetto in chiave antifascista). Dopo la Prima guerra mondiale, che lo vide soldato, dal 1919 G. fu attivo nell'industria cinematografica tedesca come sceneggiatore e regista, offrendo un notevole contributo soprattutto, e non solo, all'evoluzione del cosiddetto genere fantastico. Tra le sue opere 'minori', e presto quasi dimenticate, si ritrovano più o meno tutti i generi del cinema di Weimar: da Stadt in Sicht (1923), Kammerspiel di cui fu regista e co-sceneggiatore, ad adattamenti di temi popolari ebraici ‒ Judith Trachtenberg. Die Tragödie einer Jüdin (1920, solo regia) ‒ a commedie come Das Fräulein vom Amt (1925, di Hanns Schwarz, solo co-sceneggiatura), a drammi sociali e mélo come Die Liebesbriefe der Baronin von S… (1924; La lettera della Baronessa S., regia e co-sceneggiatura) e Die Dame mit der Maske (1928; Il paese dello scandalo, di Wilhelm Thiele, solo co-sceneggiatura) oltre a numerosi copioni scritti per l'amico Harry Piel, specializzato in movimentati 'film a sensazione'. Alla svolta del sonoro, nel 1928, G. si ritrovò in Inghilterra come regista e supervisor alla produzione, per poi rientrare in patria nel 1931 e lavorare ancora come sceneggiatore a due film di Piel. Concluso il suo ultimo lavoro, il film di spionaggio Salon Dora Green (1933) di cui firmò la regia, all'avvento del nazismo emigrò prima in Inghilterra e poi (dal 1940) negli Stati Uniti, ma ormai la sua carriera era definitivamente finita.

G. aveva firmato inoltre, in veste di sceneggiatore, due classici assoluti dell'Espressionismo tedesco: Nosferatu ‒ Eine Symphonie des Grauens (1922) diretto da Friedrich Wilhelm Murnau, primo adattamento del Dracula di B. Stoker (il cambio dei nomi fu dovuto alla necessità di mascherare il mancato acquisto del copyright da parte della casa di produzione), e il film a episodi Das Wachsfigurenkabinett (1924; Tre amori fantastici) di Paul Leni, una produzione lunga e tormentata. Tuttavia, a ben guardare, l'apporto creativo di G. al cinema fantasy sembra limitato alla scelta e all'organizzazione drammaturgica dei materiali horror piuttosto che all'elaborazione di un originale stile registico. Lo dimostra il fatto che tutte le altre sue opere più note, quelle che hanno contribuito ad assegnargli un posto non secondario nella storia del cinema di Weimar, siano caratterizzate artisticamente dalla recitazione più che dalla messa in scena, spesso poco inventivamente naturalistica e molto meno 'espressionistica' di quanto in generale si sarebbe portati a ritenere. Ciò vale sia per la direzione del già citato Der Golem, comunque dominato dalla personalità dell'attore Paul Wegener, sia per la seconda versione di Der Student von Prag (1926; Lo studente di Praga, remake del film di Stellan Rye, 1913), reso grande da una delle migliori interpretazioni di Conrad Veidt, il cui campionario di mimica facciale è qui superbo. E la stessa cosa si può sostanzialmente ripetere anche per Alraune (1928; La mandragola, dal romanzo di H.H. Ewers, già autore del soggetto di Der Student von Prag), un ruolo chiave di seduttrice per Brigitte Helm in coppia con Paul Wegener, l'ultimo film importante a recare il marchio specifico di Galeen.

Bibliografia

Henrik Galeen, hrsg. V. Göke, W. Sudendorf, Hamburg-Berlin 1992.

Vedi anche
Paul Leni Leni ‹léeni›, Paul. - Regista tedesco (Stoccarda 1885 - Hollywood 1929); scenografo e regista con Max Reinhardt, realizzò varî film, in Germania e poi negli USA, dominati dal gusto dell'orrido e del macabro: Hintertreppe (La scala di servizio, 1921); Das Wachsfigurenkabinett (1924); The man who laughs ... Paul Wegener Attore e regista (Jerrentowitz/Arnoldsdorf 1874 - Berlino 1948); esordì a 21 anni ed ebbe una lenta ascesa che gli assicurò piena maturità e dominio dei mezzi espressivi. Dal 1905 con M. Reinhardt al Deutsches Theater di Berlino, dal 1921 girò con formazioni proprie l'Europa e l'America Meridionale. ... Friedrich Wilhelm Murnau Murnau ‹mùr-›, Friedrich Wilhelm. - Nome d'arte del regista F. W. Plumpe (n. Bielefeld 1888 - m. in un incidente stradale presso Santa Barbara, California, 1931). Dopo esperienze come attore nella compagnia di M. Reinhardt e studî di storia, filosofia e arte, esordì come regista cinematografico con Der ... Brigitte Helm Helm ‹hèlm›, Brigitte. - Nome d'arte dell'attrice tedesca B. Eva Gisela Schittenhelm (Berlino 1906 - Ascona, Svizzera, 1996); attrice teatrale, entrò nel cinema per merito di F. Lang. Tra i suoi film: Metropolis (1927) nel doppio ruolo di Maria e del robot; Die Liebe der Jeanne Ney (Il giglio nelle tenebre, ...
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