PICHETTE, Henri
Poeta e drammaturgo francese, nato a Châteauroux (Indre) il 26 gennaio 1924. Legato all'esperienza surrealista, nel 1945 pubblicò, con l'aiuto di P. Eluard, il primo Apoème e nel 1947 la raccolta degli Apoèmes in cui cercò di mettere a fuoco, ma con scarso successo, una retorica della rivolta integrale. In seguito, entrò in contatto con A. Artaud e G. Philippe (di cui traccerà un toccante ritratto, Tombeau de G. Philippe, 1962): dalle scene dell'avanguardia, con J. Audiberti, G. Schéadé e G. Neveux, il teatro irréaliste e fantaisiste prolunga l'esperienza del teatro fra le due guerre. È nel mezzo teatrale che la problematica esistenziale di P. si estrinsecherà completamente, una problematica consapevole della tragicità della condizione umana che lascia ampio spazio alla liricità. Nel 1946 P. mette in scena Epiphanies (Théâtre des Noctambules, con Philippe e M. Casarès) e nel 1952 rappresenta al Théâtre National de Paris Nucléa, dramma imperniato sulla dialettica bene-male, violenza-amore. Nel 1957 pubblica una nuova raccolta di poesie, Revendications, che testimoniano della sua volontà di rivolta in difesa della libertà dell'uomo e della dignità della sua condizione. Il cosmisme si rivela il superamento dell'esperienza surrealista (Odes à chacun, 1961). Da ricordare, inoltre, le altre raccolte poetiche: Le point vélique (1950); Dents de lait, dents de loup (1962); Odes à la neige (1967); Poèmes offerts (1982).
Bibl.: L. Decaunes, Le ton de l'évidence, poésie au grand jour, Seyssel 1982.