Attore (Parigi 1729 - ivi 1788), ammirato da Voltaire che gli fu prodigo d'aiuti e lo fece ammettere alla Comédie-Française (1750). Di aspetto volgare, privo di voce melodiosa, ebbe però rara potenza espressiva. Nelle tragedie di Voltaire fu ammirato come Zamore in Alzire, Mahomet e Orosmane in Zaïre; grandi successi ebbe anche a Ferney, presso Voltaire, e in Germania, a Bayreuth, a Berlino e a Potsdam, dove fu invitato da Federico II. Alla Comédie-Française sostituì i costumi tradizionali con altri di maggiore fedeltà storica, da lui stesso disegnati; ottenne l'abolizione dei posti destinati al pubblico sul palcoscenico per concedere maggiore libertà agli attori. Postumi i suoi Mémoires (1801 e 1825).