Scrittore (Ginevra 1821 - ivi 1881); prof. (dal 1848) di letteratura francese e di estetica, poi di filosofia all'univ. di Ginevra, pubblicò versi (Grains de mil, 1854; Il Pensieroso, 1858; La part du rêve, 1863; Jour à jour, 1876) e traduzioni poetiche (Les étrangères, 1875). Ma A. conquistò la fama dopo la morte con la pubblicazione (1883-84 e, più ampiamente e correttamente, 1923) di larga parte del suo Journal intime a cui, dal 1847 alla morte, aveva confidato la tormentosa ansia del suo spirito alla ricerca di una verità e la desolata coscienza di una solitudine incolmabile; vero specchio del travaglio spirituale e dell'affannoso sbandamento delle generazioni venute a maturità dopo il primo romanticismo, il Journal di Amiel si pone, per la disperata chiarezza del suo dettato, al centro delle esperienze letterarie più significative dell'Ottocento europeo.