FANTIN-LATOUR, Henri
Pittore e litograf0, nato a Grenoble il 14 gennaio 1836, morto a Buré (Orne) il 25 agosto 1904. Venuto a Parigi fu allievo di Lecoq de Boisbaudran. Col suo amico Whistler si recò poi a Londra (1859) dove trovò chi apprezzasse (i Seymour Haden, gli Edwards) i suoi ritratti e le sue pitture di fiori. Le sue prime opere sono e ammirevoli copie dei grandi maestri (Veronese, Rembrandt, Delacroix) e autoritratti (una diecina dal 1853 al 1862). Segue poi la serie delle sue opere caratteristiche: Omaggio a Delacroix (1864), il Brindisi (distrutto), Uno studio a Batignolles (1870), Angolo di tavolo (1872), Intorno al pianoforte (1876), ora al Louvre. Sono gruppi di ritratti eseguiti secondo il tipo olandese dei Reggenstukken del Hals e del Rembrandt. Questi quadri non hanno valore solamente per la scelta dei modelli insigni (Baudelaire, Champfleury, Zola, Verlaine, Rimbaud, Manet, Whistler, Bracquemond, Bazille, Monet, Renoir, Chabrier e Vincent d'Indy), ma sono da considerarsi per la scelta dei personaggi un programma e un atto di fede nelle idee e nei principî di una generazione. Nell'affollamento delle figure questi lavori pongono una quantità di problemi tecnici che l'artista non ha sempre saputo risolvere perfettamente. È più sicuro nei quadri con uno o due soli personaggi, generalmente a mezza figura, soprattutto se femminili, per i quali posavano di solito sua moglie e sua cognata: figure sedute, immagini di vita casalinga, senza gesti, senza civetteria e senza vanità (Intimité, La lecture, ecc., Parigi, Museo del Lussemburgo e collezione R. Koechlin), quadri originali, che rivelano una squisita comprensione del silenzio. Il F.-L. ha lasciato anche una serie di bei ritratti.
Tutte queste opere, concepite al di fuori di qualunque moda, assicurano al F.-L. un posto a parte nella sua epoca. Egli, pur ammirando Manet e i suoi amici, rimase sempre fuori del gruppo impressionista. Appassionato per la musica, cercò di esprimere nelle sue opere i sogni suggeritigli dai compositori prediletti, Berlioz, Schumann, Wagner. Si può dubitare tuttavia se quelle fantasie, che gli offrirono spesso soggetti per litografie (200) superiori talvolta ai quadri e che ricordano quelle di A. Bocklin, abbiano raggiunto la poesia così vera e intima dei suoi interni e delle sue ammirevoli e numerosissime pitture di fiori, che meglio rivelano le sue qualità di pittore.
Bibl.: G. Geffroy, La vie artistique, Parigi 1890-1900; G. Lecomte, La peinture impressioniste, Parigi 1892; R. Muther, Ein jahrhundert französischer Malerei, Monaco 1901; W. Dewhurst, Impressionist Painting, Londra 1904; G. Hédiard, F.-L. Catalogue de son øuvre lithographiée, Parigi 1906; Catalogue de l'exposition de l'øuvre de F.-L., Parigi 1906; A. Jullien, F.-L., Parigi 1909; J. E. Blanche, Essais et portraits, Parigi 1912, ristampato in De David à Degas, Parigi 1924; id., Les arts plastiques, Parigi 1931; G. Kahn, F.-L., Parigi 1926.