Man, Henri de
Politico belga (Anversa 1885-Morat, Svizzera, 1953). Capeggiò, nel periodo precedente la Prima guerra mondiale, l’ala sinistra del Partito socialista. Espulso dal Belgio per volere dei riformisti, vi tornò come volontario di guerra. Dal 1925 cominciò a pubblicare opere dottrinali che, attraverso l’indagine dei moventi psicologici ed etici del movimento operaio, giungevano al «superamento del marxismo», titolo col quale la sua principale opera Zur Psychologie des Sozialismus (1926) comparve in Italia nel 1929. Nel 1934, per incarico del Partito socialdemocratico, compilò un documento programmatico per il passaggio pacifico al socialismo (piano de Man). Ministro dei Lavori pubblici (1935-36) e delle Finanze (1936-38), durante l’occupazione tedesca fu favorevole alla collaborazione con l’invasore; per questo dovette rifugiarsi in Svizzera (1944) e subire una condanna in contumacia a venti anni di lavori forzati (1946).