LUBAC, Henri de
Teologo e storico della teologia, nato a Cambrai il 20 febbraio 1896; entrato nella Compagnia di Gesù nel 1913, sacerdote nel 1927. Prof. all'università dei gesuiti di LyonFourvière, uno dei centri della cosiddetta Nouvelle théologie. Per sua iniziativa - e per quella di J. Daniélou - si sono sviluppate le due collane di studî storico-teologici e testuali di Théologie e Sources chrétiennes.
Mosso da una viva coscienza dei problemi attuali della Chiesa, egli ha orientato le sue ricerche - sorrette da una vastissima erudizione e da una rara sensibilità religiosa - al di là della scolastica aristotelica verso la patristica greca e latina per cogliere in loro una più ricca esperienza scritturale e mistica e rivalutarne l'originale pensiero teologico. Di qui il de L. ha riproposto il problema della tradizione, sentita non tanto come trasmissione di formule, quanto piuttosto come perenne arricchimento dell'esperienza religiosa che le formule conciliari attestano ma non esauriscono.
Ne sono nate alcune delle sue più celebri opere: Corpus Mysticum - L'Eucharistie et l'Église du Moyen Âge (Parigi, 1ª ed. 1946; 2ª ed. 1949), che traccia lo sviluppo delle concezioni eucaristiche nel Medioevo in connessione con l'idea di Chiesa, in una vera e propria opera di ecclesiologia; Surnaturel. Études historiques (Parigi 1946), in cui delinea il costituirsi dell'idea di natura e soprannatura attraverso le varie esperienze filosofiche del pensiero cristiano, al di là delle definizioni aristotelicotomiste; Histoire et esprit - L'intelligence de l'Écriture d'après Origène (Parigi 1950) e Exégèse médiévale: les quatre sens de l'Écriture (1ª parte, 2 voll., Parigi 1959), rivalutazioni dell'allegoria e del simbolismo come mezzi particolarmente idonei a dare l'interpretazione e l'intelligenza del vecchio Testamento. Peraltro, oltre agli studî storici, un gruppo importante di opere è dedicato ad un diretto esame della religiosità contemporanea: in Catholicisme - Les aspecis sociaux du dogme (Parigi 1949), in Paradoxes (2ª ed., 1949), nelle Méditations sur l'Église (Parigi 1952), come in quadri di spiritualità comparata (La rencontre du Bouddhisme avec l'Occident, Parigi 1952; trad. it. 1958), il problema di de L. si rivela sempre quello del rapporto tra creatura e Creatore (De la connaissance de Dieu, Parigi 1945) tra fedele e Chiesa, tra religione e religiosità, rapporto che per essere vitale deve rifuggire sia ogni banalizzazione della fede sia ogni spiritualismo umanistico ed ateo (Proudhon et le christianisme, Parigi 1945; Le drame de l'humanisme athée, ivi 1946, trad. it. Brescia 1949), nella coscienza dell'arricchimento progressivo della vita interiore al contatto con le fonti della Rivelazione.