HELIOPOLIS, I° (v. vol. III p. 1136)
Gli scavi dell'Università del Cairo a H., intrapresi sistematicamente dal 1976 e incentrati nell'area di Teli el-Ḥisn, parte integrante dell'antica città, e nel distretto di el-Matariya, permettono di situare entro un contesto storico-archeologico i singoli monumenti precedentemente emersi e gruppi di reperti conservati in varî musei.
Un'esplorazione estensiva della zona era stata compiuta dalla missione italiana diretta da E. Schiaparelli nel 1903-1904; gli scavi, tuttora inediti, compiuti nell'area del «tempio», del kom, della «piramide» e del «villaggio preistorico», nonostante la loro complessità e le difficoltà dovute all'estensione dell'area, diedero risultati notevoli, documentati dai reperti conservati nel Museo Egizio di Torino. Sono di eccezionale valore i rilievi di una cappella dedicata da Djoser (III dinastia) in occasione del giubileo, comprendente forse la più antica rappresentazione dell'Enneade, una piccola sfinge in quarzite con i cartigli di Thutmosis III, il naòs di Seti I, una tavoletta di ardesia (XX dinastia) su cui sono incisi da un lato la pianta e dall'altro un inventario del santuario solare (v. a questo proposito il modello di tempio solare dedicato da Seti I al santuario di H., conservato nel museo di Brooklyn) e alcuni modelli per laboratori di scultura. Questi, insieme con materiali per la produzione di faïence, vetro e fritta blu, indicano la presenza di botteghe artigiane specializzate, annesse al tempio, che sfruttavano prevalentemente le risorse minerarie locali (le cave di quarzite rossa del Gebel el-Aḥmar). Resti di strutture destinate ad attività artigianali sono emersi nei recenti scavi.
Gli ultimi ritrovamenti, che integrano la documentazione sia degli scavi italiani sia di quelli del Servizio delle Antichità (dal 1905) e del Petrie (1911), confermano l'antichità e l'estensione del sito, che già in epoca predinastica appare a capo del XIII nomo del Basso Egitto e il cui nome (On) sembra definire un'area molto piu vasta di quella compresa entro la cinta dei templi principali (reperti riferibili a H. provengono da oltre 14 distretti dipendenti dal tempio, compresi alcuni distretti suburbani con impianti agricoli). Costante fu l'importanza di H. come centro religioso con monumenti dedicati al culto solare (oltre al già noto obelisco di Sesotris I e a quelli, ora a Roma, di Seti I, Ramesse II e Psammetico II, è da ricordare la cuspide di un obelisco di Teti, il più antico monolite finora ritrovato a H., v. anche il tempio di Merenptah), santuari e fondazioni sacre dedicati a divinità collegate con tale culto (v. le sepolture del toro Mnevis). Inoltre, la posizione all'imbocco della Valle del Nilo rendeva H. un punto vitale per gli scambi tra l'Egitto e i paesi asiatici occidentali (installazioni portuali con resti di imbarcazioni sono venuti in luce 2 km a S).
Bibl.: Abdel-Aziz Saleh, Excavations at Heliopolis, I-II, Il Cairo 1981-1983.