Wieruszowski, Helene
Studiosa polacca di letteratura medievale e umanistica, si è occupata con particolare competenza di D. e della cultura del suo tempo, lumeggiando ampi spazi della tradizione retorica e approfondendo vari aspetti del pensiero dantesco.
I suoi contributi, sempre ben meditati ed efficaci, si susseguono nel seguente ordine: Der Reichsgedanke bei D., in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XIV (1932) 185-209; Bibliografia dantesca (1931-1937, 1938-1939), in " Giorn. d. " XXXIX (1936) 341-410 e XLI (1938) 219-250; Mino da Colle di Val d'Elsa, rimatore e dettatore al tempo di D., in " Miscellanea storica della Val d'Elsa " XLVIII (1940) 1-12; Ars dictaminis in the time of D., in " Medievalia et Humanistica " I (1943) 95-108 (si dimostra l'influenza fondamentale dei dictatores bolognesi, i quali determinano il passaggio dall'idolatria delle partitiones e distinctiones e dall'esteriore osservanza delle norme del cursus a un più intimo e personale rispetto dell'ornatus come esigenza di stile); Art and the Commune in the time of D., in " Speculum " XIX (1944) 14-33; An early anticipation of Dante's ‛ Cieli e scienze ', in " Modern Language Notes " LXI (1946) 217-228; Arezzo at a Center of Learning and Letters in the Thirteenth Century, in " Traditio " IX (1953) 321-391; Brunetto Latini als Lehrer Dantes und der Florentiner, in " Archivio Ital. Storia della Pietà " II (1959) 169-198 (VI è descritto il cod. II VIII 36 della bibl. Nazionale di Firenze, contenente alcune parti del Tresor, nella versione di Bono Giamboni, vari disegni e tavole astronomiche, e una Sommetta ad amaestramento di componere volgarmente lettere). La maggior parte di questi saggi è ora raccolta nel volume Politics and Culture in Medieval Spain and Italy, Roma 1971.