Rose, Helen
Costumista teatrale e cinematografica statunitense, nata a Chicago il 2 febbraio 1904 e morta a Palm Springs (California) il 9 novembre 1985. Dopo essersi formata nelle sartorie teatrali, riuscì a imporre negli anni Cinquanta e Sessanta anche al cinema il suo stile, dalle linee raffinate ma semplici, originali e innovative. Grazie alla sensibilità dimostrata nella scelta delle stoffe e nell'abilità del taglio ‒ in particolare vanno ricordate le sue gonne vaporose di chiffon indossate con corpetti di perline ‒ fu una delle poche donne che ebbe il riconoscimento di chief costume designer da una major di Hollywood. Con il suo innato senso dell'eleganza, contribuì a creare l'immagine glamour di alcune star, sia sul grande schermo sia nella vita privata. Ottenne numerose nominations all'Oscar e due premi per film in bianco e nero in cui risultano esaltate le linee eleganti ed essenziali delle sue creazioni, rispettivamente nel 1953 per The bad and the beautiful (1952; Il bruto e la bella) di Vincente Minnelli, e nel 1956 per I'll cry tomorrow (1955; Piangerò domani) di Daniel Mann.
Dopo aver studiato alla Academy of Fine Arts di Chicago, la R. iniziò il suo apprendistato creando vestiti di scena per i vaudevilles e i nightclub; entrò quindi nella sartoria teatrale di E. Young specializzandosi nel taglio dello chiffon. Nel 1929 si trasferì a Los Angeles dove ebbe modo di collaborare brevemente con la Fox Film Corporation. Nei successivi quattordici anni disegnò abiti per spettacoli di pattinaggio sul ghiaccio, fino a quando, nel 1942, la Metro Goldwin Mayer la ingaggiò per sostituire Adrian, uscito dallo studio per aprire una propria sartoria. Nel corso della sua carriera cinematografica lavorò per molte dive, per le quali creò abiti sobri, ma anche estremamente ricercati e sensuali come quello bianco, dalla provocante scollatura a V, ideato per valorizzare la figura di Elizabeth Taylor in Cat on a hot tin roof (1958; La gatta sul tetto che scotta) di Richard Brooks. Fu inoltre famosa per i suoi vestiti da sposa, come quello della stessa Elizabeth Taylor in Father of the bride (1950; Il padre della sposa) di Minnelli, e di Jane Powell in Royal wedding (1951; Sua Altezza si sposa) di Stanley Donen. Per Grace Kelly, che la R. vestì in High society (1956; Alta società) di Charles Walters e in The swan (1956; Il cigno) di Charles Vidor, creò l'abito indossato durante il suo matrimonio principesco a Monaco e conservato al Museum of Art di Filadelfia. La R. vestì inoltre Ava Gardner (Mogambo, 1953, di John Ford), Deborah Kerr (Tea and sympathy, 1956, Tè e simpatia, di Minnelli), Lana Turner (The merry widow, 1952, La vedova allegra, di Curtis Bernhardt, che le valse una nomination all'Oscar per i costumi; The rains of Ranchipur, 1955, Le piogge di Ranchipur, di Jean Negulesco). Grande successo ebbero i costumi da bagno ideati per Esther Williams e realizzati in tessuto leggero, la cui linea fu poi riutilizzata e messa sul mercato. La R. lavorò come costumista in numerose commedie musicali (come The opposite sex, 1956, Sesso debole, di David Miller), musical (Ziegfeld follies, 1945, di Minnelli; Silk stockings, 1957, La bella di Mosca, di Rouben Mamoulian), e in film storici.
Lasciata la MGM alla metà degli anni Sessanta, per molti anni supervisionò una linea di ricercato prêt-à-porter venduta in tutto il mondo. Nel 1979 pubblicò l'autobiografia Just make them beautiful.
D. Chierichetti, Hollywood costume design, New York 1976, ad indicem; W.R. LaVine, In a glamorous fashion, New York 1980, ad indicem; E. Leese, Costume design in the movies: an illustrated guide to the work of 157 great designers, New York 1991, pp. 92-94.