HEINSIUS, Antonie, Gran Pensionario d'Olanda
Nato a Delft il 23 novembre 1641, figlio unico di Adriano H., consigliere della città, ottenne il grado di dottore in legge all'università di Orléans; nel 1679 venne nominato pensionario di Delft. Questa città era allora, come Amsterdam, all'opposizione contro la politica estera di Guglielmo III (v.) e avversario dello statolder era pure H. Ma incaricato dal principe nel 1682 di un'ambasciata presso la corte di Francia, per protestare contro gli atti violenti di Luigi XIV nel principato di Orange, H. cominciò a vedere che la potenza e la politica del Re Sole erano veramente pericolosi; e da allora in poi appoggiò la politica antifrancese di Guglielmo III. Nelle lettere scritte nel 1685-86 da Londra, ove era mandato in ambasciata, e indirizzate al Gran Pensionario d'Olanda K. Fagel, egli già si mostra orangista convinto. Dopo la morte di Fagel nel 1688 e dopo la breve parentesi del pensionariato di Van Hove, H. diveniva (1689) Gran Pensionario d'Olanda; rieletto ogni cinque anni, occupò l'altissimo posto sino alla sua morte, per ben 31 anni. Assai meno indipendente e vigoroso di Fagel, era coscienzioso, onestissimo, di vasta cultura, lavoratore, diplomatico perspicace; era, insomma, aiuto preziosissimo per lo statolder, oramai re d'Inghilterra, che spesso doveva assentarsi dall'Olanda per Londra. Era cominciata la guerra della Grande Alleanza (v. alleanza, guerra della grande) che fu condotta essenzialmente con denaro olandese: e H. in tutte le questioni essenziali fu sempre in perfetto accordo con Guglielmo III; anzi dalla loro corrispondenza risulta che spesso H. dà consigli e sviluppa dei piani che poi lo statolder re accoglie. Così nel 1696-97 H. seppe convincere i reggenti di Amsterdam che una pace separata come quella di Nimega del 1678 sarebbe stata dannosa per la causa del protestantesimo; tanto lui quanto Guglielmo III vollero sì la pace, ma una pace generale. Durante le trattative di Rijswijk, Heinsius come delegato olandese ebbe una parte di primissimo ordine. Dopo la morte di Carlo II di Spagna, H. comprese che per l'Olanda non era tollerabile l'aver alla frontiera meridionale una provincia spagnola (Paesi Bassi Meridionali) sotto influenza francese. Così egli e gli Stati decisero di riconoscere il nipote di Luigi XIV, Filippo, come re di Spagna, ma sotto certe condizioni restrittive, la principale delle quali era quella di poter mettere una guarnigione olandese in dieci città dei Paesi Bassi Meridionali. Luigi XIV rifiutò. Pure dopo la morte di Guglielmo III (marzo 1702) H. ne continuò con grande energia la politica, e durante la guerra di successione spagnola egli, Marlborough e il principe Eugenio di Savoia, formarono "il triumvirato che governava l'Europa" Tuttavia H., e anche in questo seguiva le direttive di Guglielmo III, nella sua politica europea poco teneva conto degl'interessi economici dell'Olanda, seguendo invece sempre più da vicino la politica inglese. A diverse riprese egli ricusò le offerte segrete di una pace separata, non fidandosi di Luigi XIV e sperando di ottenere finalmente con l'aiuto inglese l'unione dei Paesi Bassi Meridionali all'Olanda. Quando in Inghilterra cadde il ministero e vennero al governo i tories, che richialnarono Marlborough e cominciarono trattative coi Francesi per una pace separata, gli Stati ritennero H. responsabile delle grandi difficoltà nelle quali la troppo lunga guerra aveva buttato il paese. La pace di Utrecht (1713) non fu per la repubblica svantaggiosa; ma era il sigillo della supremazia inglese, e dell'inizio della decadenza olandese. Nessuno ne soffrì più di H. Vilipeso dai reggenti, minacciò di ritirarsi, e se anche non si venne a tanto, la sua influenza dal 1713 in poi fu molto minore di prima. Dopo lunghe trattative, per ottenere l'esecuzione del trattato che egli nel 1709 aveva conchiuso con l'Inghilterra a L'Aia, H. riuscì nel 1715 a concludere il trattato della Barriera (v. barriera, trattato della), ma ottenne assai meno che non era stato fissato nel 1709. L'Inghilterra non aveva dato l'appoggio che si aspettava e nel 1716 la nazione alleata diede un'ultima grande delusione a H., concludendo ad insaputa di lui un trattato con la Francia. Quasi ottantenne H. morì il 3 agosto 1720 a L'Aia.
Bibl.: A. J. Van der Heim, Dissertatio historico-politica de Antonio Heinsio consiliario, Leida 1834; E. J. L. Krämer, Archives ou Correspondance inédite de la Maison d'Orange-Nassau, 3a serie, I-III, Amsterdam 1907-09; G. W. Vreede, Correspondance du Duc de Marlborough, du Grand Pensionnaire Heinsius et de J. Hop, Amsterdam 1850; H. J. Van Der Heim, Het Archief van den Raadpensionaris Antonie Heinsius, voll. 3, L'Aia 1867-1880; C. von Noorden, Europäische Geschichte im 18 Jahrhundert, Düsseldorf 1870-82, voll. 3; O. Weber, Der Friede von Utrecht, Gotha 1891; J. A. D'Avaux, Les négociations en Hollande, Parigi 1752-54; A. Legrelle, La diplomatie franç. et la succession d'Esp., Parigi 1891; M. De Lamberty, Mém. pour servir à l'hist. du XVIIIe siècle.