Scrittore (Magdeburgo 1771 - Aarau 1848). Dopo studî irregolari, compose (1790) una tragedia, Graf Monaldeschi, cui seguirono volumi di novelle, dialoghi, e perfino romanzi d'avventure (Abällino, der grosse Bandit, 1794). Addottoratosi in teologia, entrò nella massoneria, compose inni alla Rivoluzione francese e peregrinò per l'Europa. Stabilitosi (1798) in Svizzera, fu commissario elvetico a Unterwalden, Waldstätten e Basilea, venendo infine costretto dai federalisti a ritirarsi dalla politica. Si diede allora a educare il popolo con l'aiuto di un settimanale (Die Stunden der Andacht, foglio di edificazione cristiana senza dogmi), e con numerose opere storico-pedagogiche: Überlieferungen zur Geschichte unserer Zeit (1817-23); Des Schweizerlands Geschichten (1822); Bilder aus der Schweiz (1824-26). Riportato dalla Rivoluzione di luglio sulla scena politica, ormai noto in tutta Europa, fu vicepresidente del Consiglio costituzionale. Fondò la rivista Prometheus, scrisse un'autobiografia (Eine Selbstschau, 1842), ma soprattutto continuò nella sua opera indefessa di edificazione e di educazione del popolo (Ährenlese, 1844-47).