Teologo e logico (Berlino 1884 - Münster 1956). Prof. di teologia sistematica e filosofia della religione a Breslavia (1917-19), insegnò successivamente a Kiel, poi a Münster (dal 1928), dove nel 1943 fondò l'Institut für mathematische Logik und Grundlagenforschung e tenne l'insegnamento di logica simbolica. Il suo pensiero teologico e metafisico fu profondamente influenzato dai Principia mathematica di A. N. Whitehead e B. Russell, tanto che S. fu indotto a dedicarsi quasi esclusivamente allo studio dei sistemi formali e della loro storia. Mantenne comunque vivo anche l'interesse speculativo sostenendo la tesi che soltanto l'applicazione degli strumenti rigorosi della logica matematica ai problemi metafisici può permetterne una formulazione scientifica. In logica matematica si oppose sia al formalismo sia al costruttivismo, aderendo al platonismo. Discusse da un punto di vista logico le tesi metafisiche più importanti del pensiero occidentale, da Platone ad Aristotele, dalla filosofia scolastica a Leibniz e Bolzano. Tra le opere di logica la più importante è Grundzüge der mathematischen Logik (in collab. con G. Hasenjaeger, 1949). Molto noto il suo breve Abriss der Geschichte der Logik (1931; trad. it. 1962, 2a ed. 1967), fondato sui lavori di storia della logica di L. Couturat e J. Łukasiewicz. Tra le altre opere: Der Unsterblichkeitsgedanke als philosophisches Problem (1920); Religionsphilosophie (1921); Die Grundlagenkrisis der griechischen Mathematik (1928, con H. Hasse); Der platonische Philosoph (1931); Was ist Philosophie? (1940). I principali saggi sono stati raccolti nell'antologia postuma Mathesis universalis (1961), a cura di H. Hermes, F. Kambartel e J. Ritter.