RICKERT, Heinrich
Filosofo, nato a Danzica il 25 maggio 1863. Insegnò dal 1891 all'università di Friburgo in B. Nel 1915 successe a W. Windelband nella cattedra di Heidelberg.
Punto di partenza del R. è il neokantismo assiologico del Windelband. Ad esso egli vuole fornire, nello scritto Der Gegenstand der Erkenntnis (Tubinga 1892; 6ª ed. 1928), una più sicura giustificazione gnoseologica, cercando di dimostrare che sussiste un regno di valori assoluti, i quali sono il presupposto di ogni conoscenza e con ciò di ogni realtà, e trascendono tanto il mondo psichico quanto quello fisico. Essi stanno, come un dovere-essere trascendente, di fronte al soggetto del conoscere, il quale per sua parte prende liberamente posizione rispetto al valore teoretico della verità, in quanto lo afferma o lo nega. La difficoltà costituita dal rapporto tra la realtà psicofisica, il valore e la libera soggettività non permette al R. di pervenire immediatamente a un sistema di valori: a esso egli vuole piuttosto giungere attraverso un sistema di filosofia, da lui definita come scienza della totalità del mondo. Questo sistema, di cui il R. ha propriamente esposto finora solo la prima parte (System der Philosophie, I: Allgemeine Grundlegung der Philosophie, Tubinga 1921), contrappone ontologicamente in seno al mondo dell'esperienza un essere ideale e intelligibile all'essere della percezione sensibile. Quest'ultimo è conosciuto concettualmente dalle scienze particolari, tra le quali la storia ha bisogno, per la sua scelta, di un criterio di valore, secondo quanto il R. ha minutamente chiarito nell'opera Die Grenzen der naturwissenschaftlichen Begriffsbildung. Eine logische Einleitung in die historischen Wissenschaften (Tubinga 1896-1902: 5ª ed. 1929: breve compendio: Kulturwissenschaft und Naturwissenschaft, ivi 1899; 7ª ed. 1926): opera che ha avuto largo influsso, per la determinazione degli opposti metodi della scienza naturale e della storia, anche in Italia. Il dominio specifico della filosofia è invece il mondo intelligibile, il quale esige la costruzione di un sistema di valori. I due mondi, sensibile e intelligibile, sono collegati tra loro da quello della libera soggettività, il quale, per la sua priorità alla scissione nel sensibile e nell'intelligibile, è "profisico"; mentre la compiuta unità metafisica della realtà col valore è oggetto di fede ed è concepibile soltanto per simboli. Su questa ontologia si fonda l'antropologia, come teoria della posizione dell'uomo nell'universo e del significato della vita umana. Essa esige un sistema di "valori culturali" autonomi, che il R. costruisce mercé una classificazione dicotomica, graduata nel senso di una progressione dalla totalità "infinita" (un-endlich) alla totalità "perfetta" (voll-endlich). Tra le singolarità di questo sistema, può essere ricordata la bipartizione della sfera religiosa e la creazione di un dominio dell'"erotica", il cui valore è quello della "fortuna". A ciascuno dei dominî e dei valori (verità, bellezza, santità impersonale, eticità, fortuna, santità personale) corrisponde un bene, un atteggiamento del soggetto e un'intuizione del mondo.
La filosofia del R. è consapevolmente dualistica e antidialettica; e, basandosi sul suo concetto della libertà pertinente al soggetto, in quanto riconosce i valori, si vuole presentare come un "idealismo attivistico della libertà". La più recente formulazione della filosofia del R. è costituita dallo scritto Grundprobleme der Philosophie: Methodologie, Ontologie, Anthropologie (Tubinga 1934). Tra le altre opere del R. è, specialmente, da ricordare Goethes Faust. Die dramatische Einheit der Dichtung (ivi 1932).
Bibl.: E. Spranger, R.s System, in Logos, XII (1922); A. Faust, H. R. und seine Stellung innerhalb der deutschen Philosophie der Gegenwart, Tubinga 1927; E. Keller, Das Problem des Irrationalen in der Wertphilosophie der Gegenwart, Berlino 1931; F. Boehm, Die Philosophie H. R.s, in Kant-Studien, XXXVIII (1933). Tra gli scritti italiani: A. Ravà, Il valore della storia, Roma 1909; G. Gentile, La riforma della dialettica hegeliana e altri scritti, 2ª ed., Messina 1923, pp. 177-184; A. Aliotta, L'idealismo trascendentale di R., in Cultura filosofica, III (1909); G. De Ruggiero, La filosofia dei valori in Germania, in La critica, X (1912); B. Croce, Il "sistema" di R., in Eternità e storicità della filosofia, Rieti 1930; F. Federici, La filosofia dei valori di H. R., Firenze 1933 con bibliografia del R. e sul R.