MAIERI, Heinrich
Pensatore tedesco, nato a Heidenhain nel 1867. Professore di filosofia all'università di Berlino, è noto tanto per i suoi scritti di storia del pensiero (principalmente antico) quanto per quelli più propriamente speculativi.
La più vasta fra le opere storico-filosofiche del M. è Die Syllogistik des Aristoteles (voll. 3, Tubinga 1896-1900: minuta e utilissima esposizione, anche se non troppo penetrante, della sillogistica aristotelica); la migliore, quella concernente Socrate (Sokrates. Sein Werk und seine geschichtliche Stellung, Tubinga 1913), che ancor oggi offre la più completa ed equilibrata ricostruzione della personalità tanto problematica del pensatore ateniese. Tra gli altri scritti storico-filosofici, v. anche: An der Grenze der Philosophie: Melanchthon, Lavater, Strauss (Tubinga 1913). Principali tra le opere di carattere teorico sono: Psychologie des emotionalen Denkens (Tubinga 1908); Das geschichtliche Erkennen (Gottinga 1914); Philosophie der Wirklichkeit (di cui è uscito il vol. I: Wahrheit und Wirklichkeit, Tubinga 1926). Il "pensiero emozionale" di cui la prima opera dà la descrizione psicologica, è costituito, secondo la terminologia del M., da ogni contenuto della coscienza non riducibile al rigore razionale del pensiero conoscitivo, dominato dalla logica: distinto in "affettivo" e "volitivo", esso comprende nel primo aspetto l'esperienza estetica e religiosa, nel secondo quella "morale" La conoscenza storiografica, studiata nella seconda opera, è secondo il M. una forma di "scienza individuale", mirante però a raggiungere, per astrazione, un "universale intuitivo" (come immagine rappresentativa di un dato fenomeno o periodo storico). La terza opera, che vuol essere quella maggiore e definitiva, pone i generali fondamenti gnoseologici del realismo empiristico e antimetafisico del Maier.
Bibl.: A. Ferro, Verità e realtà secondo H. M., in Giornale critico della filos. italiana, IX (1928), pp. 111-46, 205-19 e 352-62.