LAMMASCH, Heinrich
Nato il 21 maggio 1853 a Seitenstetten (Bassa Austria), morto il 6 gennaio 1920 a Salisburgo. Laureatosi in legge nel 1876 all'università di Vienna, dal 1885 ordinario di diritto penale, filosofia del diritto, e diritto internazionale all'università d'Innsbruck, e dal 1899 ordinario di diritto penale e internazionale all'università di Vienna, fu nominato nell'anno medesimo membro della Camera dei signori. Si tenne, in tal qualità, al centro. Fu delegato, come consigliere tecnico, alla prima conferenza della pace all'Aia, e dal 1900 sedette, come arbitro, nell'alta corte di giustizia all'Aia. In seguito fu nominato dall'imperatore di Russia uno dei tre arbitri nella contesa tra la Germania e l'Inghilterra da una parte e il Venezuela dall'altra, nonché dal re d'Italia presidente della corte dell'Aia nella lite cosiddetta di Maskat. Anche nella seconda conferenza della pace tenuta in quella città nel 1907, fu delegato scientifico dell'Austria, e vice-presidente della commissione per l'arbitrato. Su proposta sua, nel 1902 fu nominata una commissione di scienziati per la riforma del diritto penale austriaco, a cui egli stesso appartenne per molti anni, e di cui alla fine fu presidente. Dopo molte vicende il disegno di legge fu approvato dalla Camera dei signori nel 1912, ma non giunse mai alla discussione nella Camera dei deputati. Confidenzialmente fu interpellato dall'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono, sulle misure di diritto pubblico da prendersi in caso della sua salita al trono. Diventato pacifista per la sua grande attività alla corte dell'Aia, e alle conferenze interparlamentari, sfuggì all'arresto chiesto, allo scoppio della guerra mondiale, dallo Stato Maggiore austriaco, soltanto per l'intervento personale dell'imperatore Francesco Giuseppe. Collocato a riposo come professore universitario nello stesso anno 1914, svolse durante la guerra, da Salisburgo dove si era trasferito, e con missioni segrete in Svizzera, una grande attività per la pace, cercando d'interessarne per eventuali negoziazioni il presidente Wilson. Il giovane imperatore Carlo gli offrì, nel 1917, ma inutilmente, la presidenza del consiglio. Quando finalmente, il 25 ottobre 1918, si decise ad accettarla, neppure egli fu più in grado di salvare l'impero dallo sfacelo, e si dovette accontentare di trovare forme legali per la liquidazione politica dell'Austria agburgica e l'abdicazione dell'imperatore. Il giorno medesimo in cui questa avvenne (11 novembre 1918), anche il L. si ritirò con tutti i suoi colleghi del ministero. Partecipò quale esperto di diritto internazionale alla conferenza di pace di S. Germano, ma non ottenne risultato di sorta.
Tra i suoi scritti notiamo: Ausliferungspflicht und Asylrecht, Lipsia 1887; Die Rechtskraft internationaler Schiedsprüche, Cristiania, Monaco 1913; Die Lehre der Schiedsgerichtsbarkeit in ihrem ganzen Umfange, voll. 2, Stoccarda 1914; Das Völkerrecht nach dem Kriege, Cristiania 1917; Der Friedensverband der Staaten, Lipsia 1919; Europas elfte Stunde, Lipsia 1918; Der Völkerbund zur Erhaltung des Friedens, Olten 1919; Völkerbund, L'Aia 1920.
Bibl.: H. L., Seine Aufzeichnungen, sein Wirken und seine Politik, Vienna 1922; Neue Österr. Biographie, I, Vienna 1926.