BÖLL, Heinrich
Scrittore tedesco, nato a Colonia il 2 dicembre 1917. Figlio di uno scultore, ha avuto una giovinezza avventurosa (è stato apprendista libraio, studente universitario, garzone in una bottega di falegname, impiegato statale), nella quale senza dubbio emerge, per il modo come incise sulla sua formazione spirituale e sul suo destino di artista, la drammatica esperienza bellica, da lui vissuta negli anni 1939-45 sui fronti dell'Oriente e dell'Occidente e da ultimo anche in un campo di concentramento americano in Francia.
È dall'humus di questa esperienza che nasce infatti la vocazione poetica di B. e la misura del suo stile. Non solo i romanzi Der Zug war pünktlich (1949), lucida e intensa analisi delle ultime ore di licenza di alcuni soldati tedeschi prima che la morte li ghermisca, e Wo warst du Adam? (1951), ma anche, a ben guardare, le "storie brevi" riunite sotto il titolo di Wanderer, kommst du nach Spa (1950), malinconica analisi del disagio morale e materiale dell'immediato dopoguerra, e i romanzi Und sagte kein einziges Wort (1953), storia "a due voci" di un difficile rapporto coniugale in una città tedesca ai tempi della crisi degli alloggi e del mercato nero (forse la sua opera più perfetta), e Haus ohne Hüter (1955), che racconta le vicende di due giovani amici costretti a riconoscere l'aridità e l'egoismo che muovono, nel desolato paesaggio postbellico, le azioni degli adulti - variano, in una scrittura intensa e fosforescente, capace di accendere anche la grigia e normale materia che l'autore di preferenza affronta, lo stesso motivo - lo sconvolgimento prodotto dalla guerra; la guerra stessa come prodotto di un falso ordine etico; i turbamenti sentimentali e morali che ne derivano e che si prolungano anche oltre la fine del conflitto -, spinti e sollecitati da una stessa volontà cristiana di redenzione, da uno stesso bisogno di raccoglimento e di umana, fraterna pietà. Con il racconto Das Brot der frühen Jahre (1955) B. ci porta, invece, in una Germania più vicina a noi, pronta ormai a raccogliere i frutti del "miracolo economico" anche se reca ancora sul suo corpo le tracce delle ferite recenti (ma anche qui la catarsi è tutta interiore: l'amore puro e vero che sconvolge l'esistenza, tranquilla e redditizia, di un giovane tecnico, dandole finalmente un significato etico). Dopo i racconti venati di umorismo di Unberechenbare Gäste (1956), il libro di viaggio Irisches Tagebuch (1957) e la satira sociale di Doktor Murkes gesammeltes Schweigen (1958), B. ha confermato con il romanzo Billard um halbzehn (1959), ambizioso quadro spirituale della Germania moderna, la sua forte e originale tempra di narratore.
Bibl.: I. A. Chiusano, H. B., in La Fiera letteraria, 10 luglio 1955; id., Uno scrittore cattolico, ivi, 28 febbraio 1960; P. Cotet, Les débuts d'un écrivain: H. B., in Études Germaniques, XIII (1958), pp. 139-144; F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 79-82; A. M. dell'Agli, Moralismo tedesco del dopoguerra nell'opera di H. B., in Annali dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli, sezione germanica, vol. II, 1959, pp. 111-125; M. Plard, B. le constructeur: remarques sur "Billard um halbzehne", in Études Germaniques, XV (1960), pp. 120-143; Der Schriftsteller H. B. Ein biographisch-bibliographischer Abriss, Colonia 1960.