Umanista tedesco (Instingen 1472 - Tubinga 1518), prof. di eloquenza a Tubinga. Fu uno dei maggiori latinisti del suo tempo. Oltre a trattati di grammatica e di metrica, pubblicò le Facetiae (1506), che presentano affinità con quelle di Poggio Bracciolini ma che trovano una loro originalità nella tendenza satirica. Tale vena satirica del B. si manifesta anche nella sua opera più famosa, il Triumphum Veneris (1509), in cui i rappresentanti di tutti i ceti, compresi i religiosi e lo stesso papa, sfilano come schiavi di Venere. Notevole è anche la sua attenzione al linguaggio, ai canti e ai proverbî del popolo tedesco, dei quali ultimi fece una raccolta che tradusse in latino (Proverbia germanica collecta atque in latinum traducta, 1508; nuova ed. 1879).