Vedi HAZOR dell'anno: 1960 - 1995
ḤAZOR (v. vol. Ill, p. 1123 e S 1970, p. 583, s.v. Palestina)
La pubblicazione degli ultimi rapporti definitivi degli scavi di Ḥ. (moderno Teli el-Qedah) ha chiarito in maniera esauriente il quadro stratigrafico dell'antico insediamento. A partire dal Bronzo Medio II, Ḥ. venne occupata stabilmente e cinta da mura difensive a terrapieno, peculiari per quel periodo delle regioni siriana e palestinese. A una prima porta urbica costruita nel Bronzo Medio IIB e comprendente due torri quadrate in toni su fondazioni in pietra, nel Bronzo Medio IIC se ne sostituì un'altra del tipo a tenaglia, con poderose torri rettangolari di 16 x 6,5 m che delimitavano il passaggio scandito da tre coppie di pilastri. All'interno si distinguono un'ampia città bassa e un'acropoli; le case più ricche presentavano una corte centrale fiancheggiata da due ambienti su due dei suoi lati, mentre le più povere erano formate da un solo ambiente. Gli abitanti usufruivano di una serie di servizi comuni, tra cui particolarmente capillare era il sistema idrico con le cisterne «a bottiglia» scavate nel terreno fino a 9 m di profondità e dalle pareti impermeabilizzate per mezzo di un'ottima intonacatura; queste, come altre strutture del Bronzo Medio, restarono in uso anche nel successivo periodo del Bronzo Tardo. La città bassa rivestiva una considerevole importanza, tanto da ospitare notevoli luoghi di culto; così nel suo settore NO (area H) sorse un tempio con cella rettangolare a sviluppo latitudinale, del tipo di quello di Alalakh VII, con nicchia nel muro di fondo e vestibolo tripartito. Nel quartiere E (area F) è stato rinvenuto un secondo edificio sacro risalente come il primo al Bronzo Medio IIC; questo presentava una pianta assai più complessa, con corte centrale, due celle e diversi vani accessori. Un terzo tempio è stato riportato alla luce sull'acropoli, il c.d. Long Temple, che rimase in funzione anche durante il Bronzo Tardo e che si rifaceva alla planimetria assai diffusa in siti della Siria del Nord e della Palestina, quali Megiddo e Sichern, formato da un solo ambiente (la cella) a sviluppo longitudinaie. Tale edificio era, assai verosimilmente, connesso a una struttura palatina mai ritrovata. Ḥ., che durante il Bronzo Medio aveva goduto, come gli altri centri della regione, della floridezza derivatale dall'indebolimento momentaneo della potenza egiziana, alla fine di quel periodo (c.a 1580 a.C.) con l'ascesa al trono dei faraoni della XVIII dinastia, a differenza di città come Gerico, mantenne la propria agiatezza, avendo accettato la supremazia egiziana. Nel periodo del Bronzo Tardo (1550-1200 a.C.) in Ḥ. rimasero in funzione se delle strutture precedenti e ne vennero costruite anche delle nuove; restò in uso il sistema idrico del Bronzo Medio e un rinnovato impulso ebbe l'edilizia cultuale, che vide la costruzione di un piccolo sacello (6 x 4,5 m), eretto nella zona adiacente il tratto SO della mura urbiche; questo constava di un solo vano approssimativamente rettangolare, più largo che profondo, e il muro di fondo presentava una nicchia semicircolare in cui erano 17 stele basaltiche, tutte senza decorazione eccetto una che aveva, in rilievo, due mani ravvicinate sormontate da un crescente lunare con disco solare al centro. Accanto alle stele era una statua virile assisa, con il volto mancante dei lineamenti e a cui si poteva sovrapporre una delle maschere fittili rinvenute in una coeva officina di vasaio.
Il tempio costruito nell'area H durante il Bronzo Medio subì un'alterazione della planimetria originaria, con l'aggiunta già nel Bronzo Tardo I di alcuni ambienti a proseguimento di quelli del suo lato SO, e con l'inglobamento di una parte dell'area antistante la facciata, che così divenne anch'essa destinata al culto; nel Bronzo Tardo II e III si arricchì di un nuovo vestibolo, mutando la struttura dell'ingresso precedente, e si rivestirono con blocchi di pietra ortostatici le pareti della cella. Il ritrovamento in questa di un busto maschile acefalo in pietra recante sul petto il simbolo di Hadad rende possibile l'ipotesi che questa fosse la divinità venerata nel tempio. Risalente al Bronzo Tardo era anche un tempio costruito nel settore SE della città bassa, con pianta quadrata e articolato internamente in modo da far pensare a un labirinto, assai simile a un edificio trovato nei pressi di 'Ammān; nella medesima zona SE durante il Bronzo Tardo II e III il culto veniva esercitato anche in un'area a cielo aperto. Sull'acropoli rimase in uso il c.d. Long Temple del Bronzo Medio II. Durante il XIII sec. Ḥ. subì una violenta distruzione; a seguito di ciò, la vita riprese solo sull'acropoli, dove nell'XI sec. a.C. si costruì un piccolo villaggio senza alcun edificio monumentale. Nel X sec. la cittadella venne recinta da un muro a casematte con un palazzetto a pianta rettangolare e magazzini. Nel IX sec. a.C. l'acropoli fu nuovamente fortificata, questa volta per mezzo di due muri pieni paralleli, spessi ciascuno 3 m; si costruirono nuovi edifici e tra questi un grande magazzino rettangolare diviso internamente da due file di dieci pilastri monolitici. Ḥ. era pronta a fronteggiare lunghi assedi grazie anche alla costruzione, nella prima méta del IX sec., di un lungo tunnel che dalla città portava fino a un pozzo esterno, che raggiungeva la falda acquifera.
Al IX e VIII sec. a.C. appartengono case con corte in parte coperta da un terrazzo sostenuto da pilastri in pietra e ambienti costruiti su due lati contigui di detta corte. Dello stesso periodo sono diverse brevi iscrizioni fenicie che provano il permanere della cultura cananea anche nel I millennio a.C., fino alla distruzione della città a opera degli Assiri nel 732 a.C.; questi ricostruirono in parte la cittadella, che restò abitata fino al periodo ellenistico.
Bibl.: Y. Yadin, Hazor II, Gerusalemme 1960; id., Hazor III-IV, Gerusalemme 1961; id., Hazor, Londra 1972; id., in EncAExHL, II, pp. 474-495, s.v.