HAWSH-KURĪ
Ī Località dell'impero sassanide (al confine tra Irān e Iraq) situata a 520 m sul mare, fuori dalle principali vie di comunicazione, ad una giornata di marcia dalle rovine del palazzo di Qasr-i Shīrin (v.). Rimangono le rovine di un grande edificio residenziale, analogo a quello di Qasr-i Sbirin (di cui rappresenta quasi una dipendenza), come quello costruito probabilmente sotto Cosroe II (590-627 d. C.).
Il palazzo (lungo 18o m, compresa la terrazza che lo termina ad oriente) è caratterizzato da una grande piattaforma accessibile mediante doppie rampe inclinate sulla quale, preceduto da una larga terrazza, si apre un iwan diviso da due file di colonne che dava accesso ad una sala rettangolare forse coperta da una cupola. Seguivano una larga corte che immetteva ad iwān minori, e probabilmente gli appartamenti reali. Nella piattaforma erano ricavate alcune stanze che presumibilmente servivano alla guarnigione e alla servitù.
L'edificio, orientato da E ad O, è preceduto da un chiosco, posto sull'asse della costruzione, raggiungibile attraverso una via lunga 175 m.
L'asse trasversale dell'edificio si continuava in una via che conduceva ad un grande parco (m 670 × 6oo = 40 ettari) recintato da un muro che sosteneva un canale di acqua destinato alla alimentazione del giardino e degli edifici.
All'angolo S-E del giardino un edificio, articolato in tre blocchi separati da due cortili, era probabilmente destinato alle stalle per gli animali ed ai preparativi per la caccia. L'insieme delle costruzioni era probabilmente usato come residenza e tenuta di caccia.
La piattaforma su cui si erge il palazzo, che richiama quelle delle costruzioni achemènidi, la rigida disposizione assiale delle architetture mostrano un impianto omogeneo e contemporaneo, probabilmente attribuibile all'architetto autore dei palazzi di Qasr-i Shīrin.
Bibl.: C. J. Rich, Narrative of a Residence in Koordistan, Londra, II, 1836, p. 265 ss.; J. de Morgan, Mission Scientifique en Perse, IV, 1896, p. 357 ss.; O. Reuther, Sāsānian Architecture, in A. V. Pope, A Survey of Persian Art, I, Oxford 1938, pp. 495, 543.