Vedi HATHOR dell'anno: 1960 - 1995
ḤATḤŌR
R Antica dea egiziana, il cui nome significa "Casa di Horus" (il dio solare) ed è una delle personificazioni del cielo. È originariamente immaginata come giovenca; e varie figurazioni antiche la rappresentano come tale. Presto però assume forma umana; e se talvolta la testa è ancora quella bovina, spesso della originaria natura restano a testimonianza solo le orecchie, o una corona composta da due corna fra le quali è collocato il disco solare. Nelle immagini sacrali di tipo più arcaico, che son restate bloccate nell'uso architettonico (colonne a capitello hathorico) e nell'uso decorativo (manici di sistri, insegne dei giudici, ecc.), la dea ha una speciale acconciatura, con una corta parrucca che circonda la faccia, e che spesso finisce in basso in due riccioli ai lati del volto. Alla sua identificazione con una dea funeraria che accoglie i morti al limite occidentale della vallata, nelle paludi che dividono il terreno coltivato dal deserto, la dea deve una serie frequente di rappresentazioni in cui essa appare come una vacca che esce dal papireto, o addirittura che esce per metà dalla montagna desertica. Il carattere divino dell'animale è spesso sottolineato da due alte penne di struzzo e da un disco solare che ne sormontano le corna. D'altronde, per sincretismo con una dea sicomoro che aveva analoga funzione in epoca anteriore a quella storica, la dea può apparire come una driade che per metà esce dalle fronde dell'albero a dare acqua al defunto. Talvolta in forma umana, talaltra fornita di testa bovina. Infine, per una leggenda che identifica Ḥ. con dee più bellicose, la dea può essere rappresentata con testa di leonessa. Varî simboli le son proprî: in particolare il sistro e il contrappeso di cui gli Egiziani fornivano le loro collane (menat). In epoca greca fu identificata con Afrodite. Alla dea sono sacri numerosi santuarî in Egitto; in particolare è venerata a Denderah (v.) dove resta ancora in piedi il suo tempio.