al-ATĀSĪ, Hāshim
Uomo politico siriano, nato a Ḥimṣ nel 1875; studiò nell'università di Istanbul. Attivo nazionalista, nel 1919 fu eletto rappresentante della città natale al Congresso Siriano di Damasco, del quale nel 1920 fu eletto presidente. Nello stesso anno fu nominato primo ministro e formò il secondo governo siriano; sopravvenuta la presa di Damasco da parte dei Francesi, si ritirò a Ḥimṣ. Nel 1926 fu arrestato e deportato per aver organizzato il boicottaggio alle elezioni; nel 1927 fu inviato dai nazionalisti siriani, riuniti in congresso a Beirut, a conferire con l'alto commissario francese sulla situazione. Nel 1928 fu eletto deputato di Ḥimṣ alla Costituente, della quale fu presidente; sospesi i lavori della Costituente, continuò la lotta. Nel 1932 fu di nuovo eletto deputato; dopo i torbidi del 1936 presiedette la delegazione siriana inviata a Parigi. Raggiunto un accordo con la Francia, il blocco nazionalista del quale egli era presidente assunse il potere, e al-Atāsī fu eletto presidente della Repubblica, carica dalla quale si dimise nel luglio 1939. Nel 1947 al-Atāsī fu eletto presidente del Partito Arabo Nazionale, formato in quell'anno da alcune frazioni del blocco nazionalista, dissoltosi nel 1945. Dopo la caduta di Husnī az-Za‛īm (agosto 1949) fu nominato primo ministro e poi (dicembre) fu eletto presidente della Repubblica; si dimise dalla carica nel dicembre 1951, per urti con Adīb ash-Shīshaklī. Nella restaurazione seguita al crollo del regime di ash-Shīshaklī (febbraio 1954), fu riconosciuto come legittimo capo dello stato; conservò la presidenza della Repubblica fino all'agosto 1955.