Vedi HASANLU dell'anno: 1960 - 1995
HASANLU
Località dell'Azerbaigian persiano, a S del lago di Urmia, in corso di scavo dal 1956 ad opera dello University Museum di Filadelfia (direttore R. H. Dyson Jr.).
Su una collina di notevoli dimensioni, abitata a partire dal 2000 circa a. C., è posta la cittadella, edificata all'inizio del I millennio su un ammasso di rovine calcolitiche; sul limite settentrionale della collina si trova una necropoli. Non è finora possibile identificare H. con una delle città fortificate mannee ricordate dalle fonti assire (Armaid, Ashdiash, Atrana, Ausiash, Busutu, Durdukka, Izirtu, Naziniri, Shuandakhul, Sikhua, Uppish, Urkamun, Urmete, Uzbia, Zibia), né tracciare la storia della città. Lo stato dei Mannei (popolazione affine ai Medi), con capitale Izirtu, appare sottomesso all'Assiria all'inizio del regno di Sargon II (721-705 a. C.); una rivolta pone fine al regno del filoassiro Iranzu, al quale succede il figlio Azā; Sargon riesce a domare la ribellione, incendiando la capitale; più tardi Aza viene ucciso in una rivolta promossa dall'Urartu; viene allora posto sul trono Ullusunu, altro figlio di Iranzu, che consegna all'Urartu 22 fortezze; queste vengono riconquistate da Sargon, che impone un tributo a Ullusunu. Dopo la morte di Sargon, lo stato manneo sembra aver conquistato l'autonomia: Sennacherib (704-681) ed Asarhaddon (680-669) parlano di deportazioni di Mannei, definiti dal secondo "barbari intrattabili". Assurbanipal (668-626) intraprende la riconquista della terra dei Mannei, combattendo contro il re Ashshēri e incendiandone la capitale. Ad Ashshēri, ucciso in una rivolta, succede il figlio Uallī il quale riconosce la sovranità assira. I Mannei sono infine sconfitti dal babilonese Nabopolassar (625-605) mentre accorrono in aiuto dell'Assiria.
La tipologia della ceramica di H. fa supporre tre fasi culturali: la prima (prima metà del II millennio a. C.) presenta una ceramica con decorazione per lo più geometrica; la seconda (seconda metà del Il millennio) presenta una ceramica affine a quella di Tepe Giyan e di Nuzi; l'ultima fase, iniziatasi intorno al 1000 a. C., vede l'introduzione del ferro, la costruzione della fortezza sulla cittadella (incendiata poco dopo, forse dagli Assiri) ed una ceramica monocroma dalle forme originali ed elaborate che tradiscono prototipi metallici. In questo periodo è notevole l'influenza assira, in concomitanza col dominio politico esercitato dall'Assiria, specialmente nella tipologia di alcuni oggetti in bronzo. Molto originale, anche se non priva di elementi assiri, la decorazione di un vaso d'oro sbalzato, trovato nella fortezza, raffigurante un'offerta ad una processione di divinità su carri e forse scene mitologiche, e quella di un vaso d'argento con figure.
Bibl.: Per le fonti assire v.: D. D. Luckenbill, Ancient Records of Assyria and Babylonia, II, Chicago 1927, passim. Sui ritrovamenti: Ill. Lond. News, 1958, 2, p. 509; H. R. Dyson, Jr., in Ill. Lond. News, 1960, I, pp. 132-34, 250-51.