Figlio (Rabat 1929 - ivi 1999) di Muḥammad V. Alla morte del padre (1961) salì al trono, istituendo un regime autoritario e dai forti toni nazionalistici. Filoccidentale in politica estera (intervenne a fianco dell'ONU nella prima guerra del Golfo, 1990-91), all'interno represse l'opposizione dei movimenti islamici e le manifestazioni popolari di protesta. Alla sua morte salì al trono il figlio Sīdī Muḥammad, che prese il nome di re Muḥammad VI.
Vita e attività. Educato a Parigi, dove conseguì la laurea in legge, principe ereditario dal 1957, salì al trono alla morte del padre (febbr. 1961). Malgrado l'instaurazione di una monarchia formalmente costituzionale, Ḥ. stabilì un regime autoritario, governando senza parlamento dal 1965 al 1977. Dalla metà degli anni Settanta il re riuscì ad allargare le proprie basi di consenso con una politica di stampo nazionalista che trovò espressione soprattutto nell'occupazione e annessione del Sahara ex-spagnolo; il successivo lungo conflitto con il Fronte Polisario contribuì tuttavia al deterioramento della situazione economica negli anni Ottanta, favorendo una crescita delle tensioni sociali (disordini con molte vittime si verificarono nel 1981, nel 1984 e nel 1988). In politica estera Ḥ. mantenne una linea sostanzialmente filoccidentale, cercando nel contempo di promuovere la cooperazione fra i cinque paesi del Maghreb. Fu il primo presidente dell'Unione del Maghreb Arabo, costituita nel 1989 da Marocco, Mauritania, Algeria, Tunisia e Libia. Negli anni Novanta, in un clima di forte tensione sociale, Ḥ. represse energicamente l'opposizione dei movimenti islamici e le manifestazioni di protesta, esplose nelle università e nei centri urbani. In occasione della guerra del Golfo (1990-91), Ḥ. ribadì le sue posizioni moderate e vicine all'Occidente, quando il Marocco si schierò a fianco della coalizione dell'ONU inviando un contingente di truppe in Arabia Saudita.