LEIBENSTEIN, Harvey
Economista statunitense, di origine russa, nato il 7 agosto 1922. Si è laureato nel 1945 presso la Northwestern University di Evanston (Illinois), dalla quale ha ottenuto anche il titolo di master nel 1946. Passato all'università di Princeton, vi ha conseguito il Ph.D. nel 1951. Dopo aver lavorato per le Nazioni Unite, ha insegnato a Berkeley fino al 1967 per poi trasferirsi all'università di Harvard dov'è professore di Economia della popolazione. L. è noto per la sua teoria dell'efficienza-x (o efficienza non allocativa), concetto da lui introdotto nel 1966 (Allocative efficiency vs. ''x-efficiency'', in American Economic Review, 1966) e successivamente ripreso e sviluppato in altri vari lavori.
La teoria dell'efficienza-x mira alla spiegazione di inefficienze la cui origine non è né allocativa né tecnologica. L. ha sviluppato il concetto di efficienza-x partendo dal rifiuto di alcuni postulati fondamentali della microeconomia neoclassica. In particolare, L. rimuove l'ipotesi che i comportamenti siano sempre e necessariamente massimizzanti. Fintanto che gli individui non sono sottoposti a pressioni fortissime, essi non s'impegnano a effettuare i calcoli rigorosi che un comportamento massimizzante richiede. Altri fattori che svolgono un ruolo importante nella teoria dell'efficienza-x sono l'ipotesi di ''inerzia'' nelle relazioni funzionali, l'esistenza di contratti incompleti e un certo grado di discrezionalità da parte di coloro che prendono decisioni. Partendo dalla teoria dell'efficienza-x, L. ha sviluppato la sua linea di ricerca verso l'approfondimento di ciò che egli chiama "teoria micro-microeconomica", vale a dire lo studio di unità individuali elementari piuttosto che di unità più complesse come le imprese, che costituiscono un aggregato di più individui con diverse funzioni e ruoli. Anche la teoria micro-microeconomica prende le mosse dalla critica del tradizionale approccio neoclassico e, in particolare, della teoria dell'impresa. Nella teoria neoclassica l'impresa è considerata come un'unità individuale; L. rifiuta questa linea e analizza le relazioni che hanno luogo in seno all'impresa fra diversi individui o gruppi di individui (fra manager e proprietari, fra manager e lavoratori, ecc.).
Nel corso della sua carriera L. si è anche occupato a più riprese di problemi demografici, con attenzione ai paesi in via di sviluppo.
Tra i suoi scritti ricordiamo: Economic backwardness and economic growth: studies in the theory of economic development (1957); Organizational or frictional equilibria, x-efficiency and the rate of innovation, in Quarterly Journal of Economics (1969); Notes on x-efficiency and technical progress, in Micro aspects of development, a cura di B. A. Eliezer (1973); Beyond economic man (1976); General x-efficiency theory and economic development (1978); A branch of economics is missing: micro-micro theory, in Journal of Economic Literature (1979); The prisoner's dilemma in the invisible hand: an analysis of intrafirm productivity, in American Economic Review (1982); On the economics of conventions and institutions: an exploratory essay, in Zeitschrift für die gesamte Staatswissenschaft (1984); X-efficiency, in The New Palgrave. A Dictionary of Economics, a cura di J. Eatwell, M. Milgate, P. Newman (1987); Collected essays (2 voll., 1989); Inflation as a process, con J. W. Dean e P.G. Harrald (1992).