Critico statunitense (Minneapolis 1912 - Cambridge, Massachusetts, 1994); insegnò (1954-83) letteratura inglese e comparata alla Harvard University. Fu redattore della rivista Comparative Literature. Si occupò in particolare della narrativa (The broken column: a study in romantic hellenism, 1931; J. Joyce: a critical introduction, 1941; Toward Stendhal, 1945; Toward Balzac, 1948; Symbolism and fiction, 1956, ecc.). L. sostenne l'importanza del "metodo istituzionale", che, non trascurando né l'apporto del genio individuale né quello dell'ambiente, appunta la propria indagine sulla evoluzione dei generi e delle tecniche letterarie e considera la letteratura una tra le "istituzioni" della società umana (Contexts of criticism, 1957). Tra gli altri scritti ricordiamo: The gates of horn: a study of five French realists (1963); Refractions: essays in comparative literature (1966); Shakespeare and the revolution of the times (1976); Memories of the Moderns (1980); Playboys and Killjoys: an essay on the theory and practice of comedy (1987).