Jonas, Hans
Storico delle religioni e filosofo tedesco, di famiglia ebraica, naturalizzato statunitense, nato a Mönchengladbach (Renania Settentrionale-Vestfalia) il 10 maggio 1903, morto a New Rochelle (New York) il 5 febbraio 1993. Allievo di R. Bultmann, E. Husserl e M. Heidegger, nel 1933 lasciò la Germania per motivi razziali, passando in Gran Bretagna e quindi (1935) in Palestina, dove insegnò nell'Università Ebraica di Gerusalemme. Trasferitosi in Canada, insegnò nella McGill University di Montreal (1949-50) e nella Carleton University di Ottawa (1950-55); si stabilì infine negli Stati Uniti, dove insegnò (1955-76) nella New School for Social Research di New York.
Sotto l'influenza di Bultmann si accostò alla vasta problematica dello gnosticismo, cui dedicò la dissertazione per la libera docenza (1928) e, successivamente, l'opera Gnosis und spätantiker Geist (1° vol., 1934, 1964³; 2° vol., 1954, 1966²), con la quale, mettendo in discussione le interpretazioni tradizionali di quel complesso e variegato insieme di dottrine e di miti, intese fissare l'"essenza dello gnosticismo", riconducendola a matrici orientali autonome rispetto tanto alla cultura greco-ellenistica quanto alla tradizione giudaico-cristiana. Filosofo più che storico delle idee, J. individuava inoltre nello gnosticismo atteggiamenti e caratteristiche che sarebbero stati tipici dell'esistenzialismo heideggeriano (che aveva costituito peraltro la chiave interpretativa delle sue ricerche storiche).
Sul piano teoretico la riflessione di J. è stata fortemente condizionata dal suo interesse per le dottrine gnostiche; il radicale dualismo tra spirito e materia che anima lo gnosticismo, ma anche gran parte della filosofia occidentale, ha costituito il punto di partenza per una speculazione filosofico-biologica tramite cui J. ha cercato di porre in luce la continuità psico-fisica nei fenomeni vitali, la presenza, in essi, di caratteristiche naturali cui può essere ricondotto quel dualismo (The phenomenon of life: toward a philosophical biology, 1966). Un ulteriore nucleo tematico della filosofia di J., derivante sia dai suoi interessi e dal suo rispetto per il fenomeno biologico della vita sia dalle riflessioni heideggeriane sul ruolo della tecnica nel mondo contemporaneo, è rappresentato dalla sua appassionata difesa di un'etica adeguata alla civiltà tecnologica, un'etica della responsabilità in grado di evitare le conseguenze devastanti che un uso sconsiderato della tecnologia può avere sull'umanità (Das Prinzip Verantwortung, 1979; trad. it. 1990). In questa prospettiva si collocano anche le ultime riflessioni di J., dedicate al rapporto tra rispetto della vita umana e tecnica medico-biologica, che lo hanno reso uno dei più influenti protagonisti del dibattito bioetico contemporaneo (Technik, Medizin und Ethik, 1985; trad. it. 1997).
Tra le altre opere: Augustin und das paulinische Freiheitsproblem (1930); The gnostic religion. The message of the alien God and beginnings of Christianity (1958, 1972⁴; trad. it. Lo gnosticismo, 1973); Zwischen Nichts und Ewigkeit. Drei Aufsätze zur Lehre vom Menschen (1963; trad. it. 1992); Organismus und Freiheit. Ansätze zu einer philosophischen Biologie (1973); Philosophical essays. From ancient creed to technological man (1974; trad. it. 1991); Der Gottesbegriff nach Auschwitz. Eine jüdische Stimme (1987; trad. it. 1989). Da ricordare infine la sua autobiografia intellettuale: Wissenschaft als persönliches Erlebnis (1987; trad. it. 1992).
bibliografia
Gnosis. Festschrift für Hans Jonas, hrsg. B. Aland, Göttingen 1978.
I.P. Culianu, Gnosticismo e pensiero moderno: Hans Jonas, Roma 1985.
Hans Jonas. Nature et responsabilité, éd. G. Hottois, M.-G. Pinsart, Paris 1993 (trad. it. Lecce 1995).
Ethik für die Zukunft. Im Diskurs mit Hans Jonas, hrsg. C.H. Beck, München 1994.
The legacy of Hans Jonas, in Hastings center report, 1995, nr. monografico.