HOFFMANN, Hans
Scrittore tedesco, nato a Stettino il 27 luglio 1848, morto a Weimar l'11 luglio 1909. Compiuti gli studî letterarî a Bonn, Berlino e Halle, insegnò per alcuni anni in varie città della Germania e a Roma. Ma l'Italia e Roma imparò ancora meglio a conoscere nei ripetuti soggiorni (1876,1889) che vi fece, intercalando viaggi all'estero fra le numerose peregrinazioui in patria. Dal 1882 al 1886 visse a Berlino, quale redattore della Deutsche Illustrierte Zeitung; trascorse poi qualche anno a Wernigerode in Sassonia, e infine, nel 1902, si stabilì a Weimar, ove negli ultimi anni della sua vita, fu segretario generale della Schillerstiftung.
La copiosa produzione letteraria di H. rispecchia, nella sua parte più vitale, il duplice aspetto della sua vita: d'insegnante appassionato, ricco di humor bonario, ma non privo, talvolta, di vena satirica (Iwan der Schreckliche und sein Hund, 1888, racconto; Vom Lebenswege, 1892, poesie) e di osservatore acuto di genti e costumi (Das Gymnasium zu Stolpenburg, 1891; nonché Geschichten aus Hinterpommern, 1891, ecc.). Solo di rado, e specialmente nel primo periodo della sua attività, la fantasia gli si fa più viva e l'accento più robusto (Der Hexenprediger, 1883; Im Lande der Phäaken, 1884); di regola invece prevale in lui una posata prolissità con intendimenti moraleggianti (Der eiserne Rittmeister, 1890, romanzo). Da segnalarne infine le favole (Bozener Märchen und Mären, 1896; Ostseemärchen, 1897), ricche di poetica Stimmung.
Bibl.: O. Ladensdorf, H. H., Berlino 1908; W. Arminius, H. H., Lipsia 1909.