Scrittore tedesco (Altona 1888 - Amburgo 1961). Assieme a E. G. Kolbenheyer è il massimo rappresentante di una tendenza letteraria irrazionalistico-nazionalista destinata a sfociare apertamente nel nazismo. La sua vasta produzione (romanzi, racconti, fiabe, ballate) avvia infatti, nella rievocazione, per lo più retorica, della vita e dei miti degli antichi Germani (cfr. Drei Dichtungen aus der Vorgeschichte, 1925-28), l'incontro fra il cosiddetto Rinascimento nordico e la mistica del Blut und Boden ("sangue e suolo"), vòlta a esaltare i valori della razza e della terra. Alla politica culturale nazionalsocialista B. aderì non solo in sede creativa (cfr. Die grosse Fahrt, 1935; Gesammelte Märchen, 1942), ma anche ricoprendo per alcuni anni la carica di presidente della Reichsschrifttumskammer. Tra le sue ultime opere si ricorda la serie di volumi di Sagen pubblicata a partire dal 1957: Sagen vom Rhein (1957); Elbsagen (1958); Donausagen (1959); Nordseesagen (1960); Alpensagen (1961).