FALLADA, Hans
Pseudonimo di Rudolf Ditzen, romanziere tedesco, nato a Greifswald il 21 luglio 1893.
Incominciò con un romanzo espressionistico Der junge Gödeschal (1920); e dell'espressionismo conservò anche in seguito il gusto per l'immediatezza emotiva dello stile, ma con predilezioni realistiche che ne fecero presto uno dei rappresentanti più tipici del movimento della Neue Sachlichkeit. Descrive nei suoi romanzi la disordinata e tumultuaria piccola vita quotidiana della borghesia in dissoluzione (v. Bauern, Bonzen und Bomben, 1931); ma non si limita a coglierne l'elemento eccitante e rappresenta in mezzo al corrompimento anche il germogliare delle forze di liberazione. Così - riprendendo uno spunto già accennato in un racconto giovanile Anton und Gerda (1923) - rappresentò in Kleiner Mann, was nun? (1932) i] commovente idillio di Hans e della sua "Lämmchen" che in mezzo al totale sfacelo trovano salvezza nella semplicità del proprio cuore. E un'analoga aspirazione alla salvezza è anche nei romanzi che seguirono - Wer einmal ans dem Blechnapf frisst (1934); Wir hatten 'mal ein Kind (1934), Wolf unter Wölfen (1937), ecc.; ma il problema morale o sociale che vi è posto nel centro resta troppo rigido e massiccio; e, nello squilibrio della composizione, il racconto spesso si sbanda in contrastanti tonalità ora di forzato realismo ora di complicazione romanzesca.