DRIESCH, Hans
Biologo e filosofo, nato il 28 ottobre 1867 a Kreuznach. Studiò ad Amburgo, Friburgo, Jena, ove si laureò in scienze naturali nel 1889. Fu discepolo di E. Haeckel, dalla cui scuola poi si allontanò per seguire più moderni indirizzi nello studio della morfogenesi animale, ispirand0si ai metodi già tracciati di W. His e W. Roux. Dal 1891 al 1900 compì presso la stazione zoologica di Napoli numerose e varie ricerche sperimentali, ormai classiche, sulle uova e larve degli echini, che lo resero celebre fra i biologi. Fu nominato nel 1906 Gifford-Lecturer all'università di Aberdeen in Scozia; libero docente nel 1909 a Heidelberg, nel 1911 professore di filosofia nella stessa università, nel 1920 ordinario di filosofia naturale nell'università di Colonia e dal 1921 in poi in quella di Lipsia. Viaggiò in Cina e in America; nel 1926 fu chiamato negli Stati Uniti per un ciclo di conferenze. È dottore honoris causa in giurisprudenza dell'università di Aberdeen; in medicina e chirurgia ad Amburgo; in scienze naturali a Nanchino.
Lon E. F. W. Plüger e W. Roux, il D., la cui opera risente tutta delle teorie epigenetiche di G. F. Wolff, può dirsi uno dei maggiori pionieri dell'embriologia sperimentale. Egli preferì chiamarla fisiologia dello sviluppo (Entwicklungsphysiologie), intendendo che l'uovo, in quanto produttore della forma specifica, doveva essere studiato nei fattori e nelle cause del suo sviluppo con metodi puramente fisiologici e quindi sperimentali. Le ricerche del D., che ebbero la più larga eco, avevano lo scopo di determinare come si distribuiscono, in ordine regolare di spazio e di tempo, le potenze formative o le cosiddette "localizzazioni" nelle varie regioni dell'uovo e dell'embrione per dare, con il succedersi dei fenomeni di differenziamento, il risultato finale specifico. Il D., fondandosi sui risultati delle esperienze sulle uova di echini (1891) e particolarmente sulla scoperta fatta che un blastomero isolato si sviluppa in una larva più piccola di quella normale, ma completa, giunse a concepire la equipotenza (totipotenza di Roux) dell'uovo che in ogni sua parte è capace di produrre l'embrione intero. Ispirato da principî meccanicisti tendenti a interpretare lo sviluppo del germe sulle basi della sua organizzazione specifica, il D. tentò di concepire una teoria meccanicista dello sviluppo che formulò ed espose nella sua classica Analytische Theorie der organischen Entwicklung (Lipsia 1894). Ma tali principî urtarono contro i fatti, e il concetto di "organismo considerato come una macchina" non poteva stare in accordo con i risultati ottenuti sui blastomeri totipotenti; né l'armonia, ammessa dal D., come regolatrice dei fenomeni della determinazione nelle diverse parti dell'uovo si poteva adattare alla concezione di un substrato materiale residente nell'ooplasma, e origine prima di tutti i fenomeni di sviluppo e di differenziamento. Di fronte a queste difficoltà il D., conscio dell'insufficienza dei suoi tentativi meccanicisti, ritenne che il solo modo per dare una spiegazione plausibile dei fenomeni regolatori dello sviluppo e dell'organizzazione dell'uovo in genere, era quello di ammettere un principio immateriale immanente nel germe, principio da lui chiamato, con un termine aristotelico, entelechia. La concezione vitalistica del D., che non si confà con i principî della moderna ricerca biologica, è ormai sorpassata e altre scoperte succedute hanno assai indebolito alcuni argomenti fondamentali su cui la teoria si basava; così, ad es., l'esclusiva azione del citoplasma dell'uovo nei fenomeni di determinazione, la progressiva limitazione delle potenze delle diverse parti dell'ooplasma perdettero di valore dopo che nuove ricerche dimostrarono invece l'importanza del nucleo nei fenomeni dello sviluppo normale.
Dal 1902 il Driesch abbandonò le ricerche sperimentali, che riprese nel 1909, per abbandonarle poi di nuovo e darsi interamente alla speculazione filosofica. Risalgono a quel periodo i suoi esperimenti sulle larve giganti ottenute per fusione, che misero in evidenza l'alta capacità regolativa delle uova di echino, risultato questo che sembrava a tutta prima ìn contraddizione con la teoria del mosaico (W. Roux) e favorevole piuttosto a fare ammettere una certa labilità delle localizzazioni germinali. Assai importanti ancora, nella mole imponente e preziosa delle ricerche del D., sia per il valore intrinseco dei risultati, sia per il seguito, le conferme e l'estensione che ebbero, sono quelle sui sistemi armonici equipotenziali nelle ascidie (Clavelina); sulla rigenerazione di queste; sui frammenti di blastule e gastrule degli echinodermi studiati in rapporto ai processi regolativi; sulle uova dispermiche; sulle sostanze organo-formative; sulla specificità dei blastomeri (esperimenti con la compressione delle uova), ecc.
Fra le opere del n., oltre alla classica teoria analitica dello sviluppo organico e i numerosi lavori pubblicati in Arch. f. Entwicklungsmechanik nella serie Entwicklungsmechanische Studien, ricordiamo: Die Lokalisation morpogenetischer Vorgänge: ein Beweis vitalistischen Geschehens (Lipsia 1899); Die organischen Regulationen (Lipsia 1901); Die Seele als elementarer Naturfaktor (Lipsia 1903); The Science and Phylosophy of the Organism (Londra 1908), raccolta di conferenze tenute ad Aberdeen, tradotta in tedesco (Lipsia 1909) e in francese (Parigi 1921).