Blumenberg, Hans
Filosofo e storico delle idee tedesco, nato a Lubecca il 13 luglio 1920, morto ad Altenberge (Renania Settentrionale-Vestfalia) il 28 marzo 1996. Ha insegnato nelle università di Kiel (1958-60), Giessen (1960-65), Bochum (1965-70) e Münster (1970-90).
Influenzato dalla fenomenologia husserliana e dalla filosofia di orientamento ermeneutico, B. si è segnalato per le personali indagini storiche basate sulla nozione di metafora, che ha inteso non come mera figura retorica e forma espressiva inferiore al concetto e al discorso razionale, ma come autonoma categoria interpretativa radicata negli strati più profondi di ogni cultura e operante in gran parte della conoscenza e dell'esperienza umane. Attraverso l'individuazione di un insieme di metafore che hanno storicamente dato una "struttura al mondo", orientando atteggiamenti teoretici e pratici, aspettative, interessi e comportamenti, B. ha fornito articolate ricostruzioni dei mutamenti intervenuti nel rapporto dell'uomo con la realtà naturale e sociale.
Esempio tipico della 'metaforologia' di B. può essere considerata, tra le altre, l'analisi delle trasformazioni storiche a cui è andata incontro la nozione, metaforica e non logica, di verità: dalla verità come potenza che si impone naturalmente all'uomo, tipica del mondo antico, si passa, nell'epoca moderna, alla verità come conquista, artificio, intervento attivo dell'uomo nel mondo dell'esperienza. Da ricordare inoltre l'ambizioso tentativo di ricostruire la storia della metafora della natura come libro da leggere, da B. ripercorsa dalla sua nascita sino agli esiti contemporanei.
Questo tipo di indagini ermeneutiche è stato applicato da B. anche all'epoca moderna nel suo complesso, con risultati di rilievo sul piano della comprensione delle caratteristiche della modernità, che B. vede rappresentate nella metafora della "rivoluzione copernicana" e nelle ripercussioni che essa ha avuto sulla formazione di una nuova mentalità, non più di tipo passivo e osservativo, ma attivamente volta a produrre la conoscenza e a intervenire nella storia, una mentalità in ultima analisi basata sul principio di autoaffermazione dell'uomo. Di qui la sua polemica con l'interpretazione della modernità, di K. Löwith e altri, come "secolarizzazione" delle credenze e delle concezioni teologiche cristiane.
Opere principali: Paradigmen zu einer Metaphorologie (1960; trad. it. 1969); Die Legitimität der Neuzeit (1966, 1973-76² in 3 voll.; trad. it. 1992); Die Genesis der kopernikanischen Welt (1975, 1978²); Der Sturz des Protophilosophen. Zur Komik der reinen Theorie (1976; trad. it. 1983); Schiffbruch mit Zuschauer (1979; trad. it. 1985); Arbeit am Mythos (1979; trad. it. 1991); Die Lesbarkeit der Welt (1981; trad. it. 1984); Wirklichkeiten in denen wir leben (1981; trad. it. 1987); Lebenszeit und Weltzeit (1986; trad. it. 1996); Das Lachen der Thrakerin. Eine Urgeschichte der Theorie (1987; trad. it. 1988).
bibliografia
E. Melandri, Per una filosofia della metafora, introduzione a H. Blumenberg, Paradigmi per una metaforologia, Bologna 1969, pp. vii-xiv.
R. Bodei, Il libro come metafora del mondo, introduzione a H. Blumenberg, La leggibilità del mondo, Bologna 1984, pp. 9-24.
J. Kirsch-Hanert, Zeitgeist, die Vermittlung des Geistes mit der Zeit. Eine wissenssoziologische Untersuchung zur Geschichtsphilosophie Hans Blumenbergs, Frankfurt-New York 1989.
M. Sommer, La secolarizzazione come metafora in Blumenberg, in Fenomenologia e società, 1989, 2, pp. 25-37.
F.J. Wetz, Hans Blumenberg zur Einführung, Hamburg 1993.
G. Carchia, Introduzione all'edizione italiana, in H. Blumenberg, Tempo della vita e tempo del mondo, Bologna 1996, pp. 9-15.