Poeta islandese (n. Saudhárkrókur, Islanda nord-occid., 1931). Sin da Kvaedhabók ("Poesie", 1955) si è affermato come poeta capace di unire rispetto della tradizione e sperimentazione formale. Pur volgendosi talvolta al patrimonio leggendario del passato (Stund og stadhir "Tempo e spazio", 1962), più spesso è nella natura, nel ricordo dell'infanzia e nella semplice vita quotidiana che egli scorge un antidoto alla solitudine e all'alienazione. Tra le sue raccolte si ricordano anche Innlönd ("Zone interiori", 1968); Heimkynni vidh sjó ("Dimora marina", 1980); 36 ljóð ("36 poemi", 1983); Eldhylur ("Fuoco profondo", 1993). Importante la sua attività di traduttore (da Kafka, Rilke, ecc.).